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Akragas all’assalto del «bunker» Cosenza

AGRIGENTO. «Come abbiamo fatto a invertire la rotta con pochi allenamenti? Credo sia merito dei ragazzi che volevano dimostrare di non essere così scarsi come si diceva, ma adesso non cantiamo vittoria perché non abbiamo fatto ancora nulla».

L’allenatore dell’Akragas, Pino Rigoli, alla vigilia del suo secondo esordio casalingo dopo il ritorno, è teso, concentrato e predica umiltà. In poco meno di mezz’ora di conferenza stampa ripete almeno cinque volte una frase («non ci sono più alibi») ed elogia i suoi giocatori.

«Non li ringrazio perché sono obbligato a farlo ma perché quando subentri nel mezzo della stagione la loro disponibilità e la voglia di ascoltarti è ancora più importante. Ho sempre detto che questa squadra non era da buttare, fin dal primo allenamento i ragazzi me lo hanno confermato. Sono molto fiducioso ma dobbiamo restare con i piedi per terra. C’è ancora tanto lavoro da fare — aggiunge Rigoli — e non abbiamo raggiunto ancora nessun traguardo».

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