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Akragas compatto, un tesoretto per il mercato

Forse uno o due soci proprietari di quote minime usciranno di scena, ma l' accordo su una strategia comune è stato trovato

AGRIGENTO. "Pace fatta? Per la verità non c' era stata nessuna guerra, c' era solo la necessità di ricompattare l' ambiente e in questi giorni di festività mi sono impegnato per farlo".

Il presidente del consiglio di amministrazione dell' Akragas, Silvio Alessi, cerca di sminuire la clamorosa litigata pubblica fra il proprietario del 54 per cento delle quote Marcello Giavarini e i soci di minoranza. Alessi (l' unico che Giavarini non aveva accusato pubblicamente di inadempienze finanziarie) ha riunito le altre componenti della società e alla fine è stato trovato un accordo. Forse uno o due soci, proprietari di quote minime, usciranno di scena ma l' accordo su una strategia comune è stato trovato. "Ci siamo incontrati, abbiamo chiarito le divergenze che si erano create e puntato dritti verso l' obiettivo comune con la stessa strategia".

Primo punto da chiarire era la permanenza in panchina di Nicola Legrottaglie. Anche se nessuno lo ha mai confermato il gruppo di minoranza pressava per un cambio di guida tecnica immediato. L' amministratore delegato Peppino Tirri e Giavarini, invece, erano contrari. Alessi prova a fare chiarezza. "Nessuno voleva esonerarlo, abbiamo esaminato la situazione tutti insieme arrivando alla conclusione che le responsabilità del momento negativo non sono sue. Vogliamo continuare con lui e rafforzare la squadra. Servono cinque o sei elementi importanti per sostituire infortunati e giocatori ceduti".

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