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Akragas, allenamenti a «porte chiuse» dopo le polemiche

È stata la scelta del tecnico Legrottaglie per «isolare» la squadra dopo la polemica tra il patron Giaravini e i soci di minoranza

AGRIGENTO. Ripresa degli allenamenti a porte chiuse e con le bocche cucite. L'Akragas, dopo i sette giorni di riposo concessi dal suo allenatore Nicola Legrottaglie per trascorrere il Natale in famiglia, è tornata a lavorare ieri pomeriggio per preparare la trasferta del 9 gennaio in casa del Benevento con cui si chiuderà il girone di andata del girone C del campionato di Lega Pro.

L'atmosfera attorno all'Akragas è tesissima e non solo per la mancanza di risultati. Alle tensioni fra tifosi e squadra, aumentate dopo la sconfitta casalinga contro il Melfi (la sesta in altrettante partite allo stadio Esseneto), si è aggiunta la rottura interna alla società con l'attacco pubblico del patron Marcello Giavarini ai soci di minoranza che, secondo la lettera aperta diffusa alla vigilia di Natale, non avrebbero provveduto a versare le quote di loro competenza. L'ultimatum entro il quale i soci di minoranza, ad eccezione del presidente del consiglio di amministrazione Silvio Alessi, l'unico che Giavarini ha elogiato pubblicamente, scade oggi.

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