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"Dirty Soccer", l'Akragas se la «cava» con un’ammenda

Primi responsi dopo le richieste della procura squalifica a due anni e tre mesi per il suo ex giocatore Salvatore Astarita

AGRIGENTO. Un'ammenda di 2.500 euro all'Akragas, squalifica a due anni e tre mesi per il suo ex giocatore Salvatore Astarita. Sul fronte mercato, nel frattempo, la dirigenza rafforza la difesa con gli ingaggi di Scrugli e Lovric. L'annunciato terremoto attorno alla Lega Pro non c'è stato. Barletta e Vigor Lamezia - quest'ultima arrivata a Trapani per giocarsi la prima sfida di Coppa Italia con i ragazzini in attesa del verdetto - restano in terza serie dove ci sarà il Catania (partendo da meno 12 se in appello non ci saranno riduzioni) ma non il Messina che non è stato riammesso.

In questa fase non erano in discussione i presunti illeciti sportivi ma solo un'omessa denuncia e una violazione del divieto di scommesse che Astarita avrebbe commesso insieme al direttore sportivo del Neapolis Antonio Ciccarone (per lui 5 anni e preclusione a restare nei ranghi federali) e quindi, in quanto tesserato dell'Akragas in quel periodo, è scattato il deferimento della società biancoazzurra per responsabilità oggettiva.

Il verdetto rispecchia le richieste della procura federale e si discosta solo sull'ammenda inflitta ad Astarita (25mila anziché 40mila euro). Il fatto ruota attorno alla gara Brindisi-San Severo del 30 novembre che sarebbe stata alterata da Ciccarone corrompendo il portiere del San Severo William Carotenuto e altri tesserati di cui molti non identificati. Astarita avrebbe scommesso, anche per conto dell'amico dirigente, incassando cospicue vincite sul risultato combinato.

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