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L’Akragas si consola. Feola: «La riconferma? Bisogna essere in due»

L’allenatore aspetta segnali dai dirigenti: «Secondo me dovrebbero essere riconoscenti a questo gruppo»

AGRIGENTO. Lo scudetto della serie D è sfuggito ai rigori ma poco importa: nessuno in casa Akragas fa drammi per il mancato titolo platonico. Quel che conta è avere raggiunto la Lega Pro dopo trenta anni di attesa e avere avuto la consapevolezza di possedere le basi tecniche per affrontare la terza serie senza particolari rivoluzioni.

"Ad Agrigento - commenta l'allenatore Vincenzo Feola - secondo me dovranno essere tutti grati ai miei giocatori per quello che hanno dimostrato. Dal 26 aprile abbiamo staccato la spina mentalmente ma nonostante questo siamo riusciti a concludere la stagione imbattuti e arrivare in fondo alla poule scudetto con mille difficoltà". I biancoazzurri sono arrivati alla finale col Siena (persa ai rigori dopo avere rimontato dallo zero a due con reti di Meloni su rigore e Perrone) con i quattro centrali difensivi indisponibili.

 

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