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Akragas, Feola vuole presto la «matematica»

Le bandierine bianche e azzurre sono già lungo il perimetro della gradinata dello stadio Esseneto e in molti hanno iniziato a sventolarle dai balconi

AGRIGENTO. Non potrà essere il giorno dello storico ritorno in serie C, che adesso a distanza di venti anni dall'ultima volta si chiama Lega Pro e ha un unico raggruppamento, ma la sfida fra Akragas e Orlandina sarà l'ultima formalità da sbrigare prima di tirare fuori le magliette celebrative e stappare le bottiglie. Ad Agrigento i preparativi per la grande festa sono partiti. Le bandierine bianche e azzurre sono già lungo il perimetro della gradinata dello stadio Esseneto e in molti hanno iniziato a sventolare le bandiere dai propri balconi. Nel frattempo ci si prepara per l'esodo del 26 aprile. Fra sette giorni esatti, a Villa San Giovanni contro l'Hinterreggio, dovrebbe essere il grande giorno. Contemporanamente alla sfida dell'Esseneto (inizio alle 15) contro l'Orlandina si sfideranno Agropoli e Rende distanti 8 e 7 lunghezze dall'Akragas.

A tre giornate dalla conclusione oggi non potrà essere il giorno della festa ma è solo questione di dettagli. Feola, otto giorni fa, dopo il pareggio in casa della Tiger Brolo, era furibondo per il mezzo passo falso. I risultati del giorno successivo (pareggio del Rende col Montalto e sconfitta dell'Agropoli col Marcianise) lo hanno ampiamente tranquillizzato. "Mi sono arrabbiato tanto perché per me è una grande delusione quando butti via le partite a prescindere da quello che fanno gli avversari che a noi non deve interessare. Non siamo scesi in campo e mi ha fatto infuriare. È acqua passata, comunque, adesso dobbiamo pensare a tagliare prima possibile il traguardo". Feola, un po' a sorpresa, si toglie più di un sassolino dalla scarpa e non le manda a dire a chi - evidentamente fra suoi colleghi e addetti ai lavori - ha sminuito il suo lavoro nelle ultime due stagioni.

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