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Kamarat incassa il poker dalla Pro Favara tra le proteste

Pesante debacle al Salici. Sul risultato finale pesano alcune decisioni della terna che, per la cronaca, ha concesso un rigore pure ai padroni di casa

CAMMARATA. Pesantissima debacle per il Kamarat nella 24esima giornata del campionato d’Eccellenza girone A. La Pro Favara s’impone clamorosamente ai «Salaci» di Cammarata con un perentorio 1-4. Rabbia e recriminazioni in casa biancoazzurra, penalizzati per l’ennesima volta in stagione da alcune decisioni arbitrali che meritavano altro metro di giudizio. L’orgoglio e il carattere della squadra di Renato Maggio, squalificato ed in tribuna, sono stati vanificati dai provvedimenti clamorosi da parte della terna arbitrale. Nulla togliendo ai meriti degli ospiti, ovvero di una Pro Favara “opportunista” e “arcigna”, brava a concretizzare le palle gol a disposizione e a giocarsi la propria onestissima gara. Decisioni arbitrali a parte, per il Kamarat il discorso salvezza si complica ulteriormente.

Alle 15 è stato effettuato un primo sopralluogo da parte del signor Panozzo e dei due capitani per capire le reali condizioni del terreno di gioco, ridotto un pantano dopo le torrenziali piogge cadute in montagna. Il responso è positivo: si può giocare. I primi minuti di partita sono confusionari e giocati in vere e proprie pozzanghere d’acqua. Il campo si presenta scivoloso, così diventa faticoso e pericoloso giocare. All’11’ arriva la prima chance per Giacalone, il cui spiovente sfiora la traversa. I biancoazzurri partono propositivi e aggressivi al cospetto di una Pro Favara che agisce più in contropiede. Al 13’ ed al 16’ prima Barone e poi Giammanco trovano un super Vizzì. Il Kamarat è determinato e rischia più volte di sbloccare il match. Al 19’, su azione d’angolo, è Giammanco a spedire clamorosamente il pallone alto. Gli ospiti, nella prima vera occasione, colpiscono: è il 24’ quando Cordaro compie una gran discesa sulla destra servendo l’assist al bacio per Leone che realizza a porta vuota. Gli assalti dei padroni di casa sono evidenti, ma al 45’ è ancora Cordaro il protagonista. Galoppata di quasi 60metri e tiro alto tra lo stupore dei compagni liberi.

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