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Dalla Valle dei Templi a Istanbul: la Compagnia del Val d’Akragas ambasciatrice della cultura popolare siciliana

Dopo aver incantato le platee di New York e Londra, la Compagnia del Val d’Akragas è pronta a partire alla volta di Istanbul, per rappresentare la Sicilia e l’Italia in un prestigioso evento internazionale dedicato ai giochi popolari e alle tradizioni dell’Occidente.

Un viaggio simbolico e culturale che porterà la storica compagnia agrigentina nel cuore della vecchia Costantinopoli, dove l’incontro tra Oriente e Occidente non è solo geografico, ma profondamente umano e spirituale. Tra cupole e minareti, modernità e antichi profumi d’Oriente, il gruppo siciliano si esibirà per diffondere la cultura popolare siciliana fatta di suoni, canti, costumi e riti tramandati nei secoli.

L’iniziativa, dal forte valore interculturale, rappresenta un ponte tra mondi apparentemente distanti ma uniti da una radice comune: il patrimonio immateriale dei popoli, espresso attraverso la musica, la danza, i giochi e i gesti delle tradizioni.

Durante il soggiorno sono previsti diversi momenti di spettacolo, incontri istituzionali e scambi culturali. Tra gli appuntamenti più attesi figura quello con Necmeddin Bilal Erdoğan, figlio del Presidente della Repubblica di Turchia, che sarà l’occasione per riaffermare il valore del dialogo tra culture e l’amicizia tra le città di Agrigento e Istanbul.

«Sarà un onore portare la nostra terra in un luogo così carico di storia e spiritualità – commentano dalla compagnia –. Istanbul è una città che da secoli accoglie il mondo intero, proprio come la Sicilia, crocevia di popoli e civiltà».

Un viaggio che si carica anche di un forte valore simbolico per Agrigento, nominata Capitale italiana della cultura 2025, che attraverso il Val d’Akragas si fa portavoce della bellezza e della vitalità della sua eredità culturale.

In un mondo sempre più globalizzato, la Compagnia agrigentina continua a portare il suo messaggio di identità, memoria e condivisione, dimostrando come il folklore non sia un ritorno al passato, ma una chiave per costruire ponti nel presente e nel futuro.

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