Lutto a Canicattì e nel mondo della moda in Sicilia. Muore Antonio Milia, un pilastro dell’economia locale, considerato un visionario che ha trasformato il panorama della moda non solo nella città agrigentina ma in tutta la Sicilia.
Famoso il suo lavoro con le suore del convento, creando abiti da sposa unici che hanno catturato l’attenzione nazionale e internazionale. Grazie alla sua abilità imprenditoriale e al suo gusto impeccabile, ha trasformato Canicattì in un punto di riferimento per l’alta moda matrimoniale.
«Questa bellissima istantanea ritrae due persone che ho avuto il grande piacere di conoscere in un particolare momento lavorativo della mia vita e che purtroppo non sono più con noi. Sandra Milo che ho avuto il piacere di conoscere tramite il caro amico Antonio Milia e che fece da Madrina al battesimo del primo numero della mia avventura editoriale con il trimestrale "Sposa Chic Magazine" - scrive Enzo Abate sui social - Una donna amabilissima con la quale ho avuto modo di conversare diverse volte anche su suoi argomenti molto personali e familiari mettendo a nudo una sua umanità e una sensibilità sorprendente al contrario di quel personaggio da svampita che artisticamente le era stato affibiato. Grandissima amica di Antonio o come lui la chiamava "mia sorella Sandra", un rapporto affettivo forte, sincero, di grande rispetto e credo che la morte di Sandra Milo abbia influito non poco sulla vita di Antonio Milia sia nel suo umore quotidiano, ma principalmente sul suo stato di salute. Oggi avere ricevuto e poi letto che Antonio a seguito di un improvviso malore ci ha lasciati, posso affermare che è stata una notizia che mai avrei immaginato e che mi ha lasciato profondamente sconvolto e addolorato. Antonio è stato un imprenditore capace e ardito, il suo Atelier di Canicattì punto di riferimento regionale nella vendita degli abiti da sposa, sempre pronto a venire incontro alle esigenze non solo dei clienti ma come datore di lavoro anche verso i suoi dipendenti. Con gli amici è sempre stato un punto di riferimento, la sua generosità era onnipresente e per questo è stato sempre ben voluto dai tanti che l'abbiamo conosciuto e frequentato. L'ultimo nostro incontro risale a venti giorni fa a San Leone e ci eravamo ripromessi di vederci dopo le festività Pasquali per andare a cena insieme. Prima di lasciarci mi ricordò di non dimenticare di avvisarlo per il prossimo concerto dell'orchestra in quanto ci teneva ad essere presente. Carissimo Antonio non avrei mai immaginato di poterti rincontrare in queste condizioni così tanto diverse. Mi mancherà il rivederti, ma il ricordo della persona gentile e affettuosa che sei stato verso di me rimarrà sempre vivo nella mia mente. Fai buon viaggio mio carissimo amico e certo che la rincontrerai, salutami Sandra».
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