Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Una mostra e tanti appuntamenti, Canicattì ricorda il giudice Livatino a 33 anni dall'omicidio di mafia

Murales, teatro e dibattiti. Presenti pure gli studenti dell’università Bicocca di Milano che incontreranno i componenti dell’associazione Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino

Dopo circa trent’anni di attività sociale e a due anni dalla proclamazione a beato di Rosario Angelo Livatino i componenti l’associazione di Canicattì che ne porta il nome non hanno esaurito la voglia di farlo conoscere sempre più approfondendone gli aspetti ancora poco noti.

E’ spiegabile così il ricco calendario di eventi ed appuntamenti messo su dall’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” presieduta da Giuseppe Palilla che dell’oggi beato fu compagno di liceo. “Ogni anno partiamo con una previsione di poche iniziative –dice Palilla- ma dopo veniamo travolti da una serie di proposte cui è difficile dire no così come dire si; soprattutto per evitare dannose sovrapposizioni. Quest’anno forse ci siamo lasciati prendere la mano ma è il nostro modo ancora una volta per dire grazie a Rosario e ai suoi genitori degli esempi che ci hanno lasciati e che hanno costituito le premesse per la conclusione della prima fase verso la Canonizzazione”.

Gli appuntamenti quest’anno idealmente si dividono in due gruppi: la mostra fotografica con didascalie critiche “Sub Tutela Dei. Rosario Livatino… nella sua terra” che arriverà direttamente dal Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione dove nell’agosto dello scorso anno ha costituito il piatto forte tant’è che i suoi trenta e passa pannelli hanno girato e continueranno a girare ancora per l’Italia anche nei prossimi mesi; ed il programma della “Settimana della Legalità Giudici Livatino e Saetta”.

“La mostra è da visitare perché racconterà ai cittadini un Livatino visto con gli occhi di persone che non risiedono al sud –dice Giuseppe Palilla- ed anche con una forma visiva diversa dalle solite. Abbiamo voluta averla fortemente a Canicattì per evitare l’onta di un presunto oblio…”. Il rammarico degli organizzatori resta quello di non aver trovato uno sponsor. Un istituto di credito ed una grossa ditta nei fatti hanno declinato l’invito a coprire se non tutte almeno parte delle spese. “Per la mostra Sub Tutela Dei abbiamo voluto accanto a noi oltre all’amministrazione comunale di Canicattì come ideali partner –dice Giuseppe Palilla- la Diocesi di Agrigento, l’Azione Cattolica nazionale, la sottosezione di Agrigento dell’Associazione nazionale magistrati ed ancora gli Scout del Gruppo Canicattì 1, il liceo classico Ugo Foscolo che frequentò Livatino, la cooperativa Rosario Livatino – Libera terra e la sezione di Agrigento “Beato Livatino del Conalpa. L’intento è quello di ribadire che Rosario Livatino è patrimonio di tanti purché condividano i valori incarnati dal beato”.

La mostra assolutamente gratuita per i visitatori sarà ospitata al Centro culturale intercomunale di S. Domenico con ingresso da via Milano dal 16 al 24 settembre.

La mattina dell’apertura alle 10 sarà presentato il libro di Roberto Mistretta “Rosario Livatino. L’uomo, il giudice, il credente” con Giuseppe Palilla, Salvatore Scibetta, presidente provinciale dell’Azione Cattolica di Agrigento, e don Giuseppe Cumbo, Vicario Generale, che trarrà le conclusioni. Dal 20 settembre alle 20,30 nella chiesa S. Domenico invece con una veglia di preghiera continuerà la “Settimana della Legalità”. Giovedì 21 settembre, ricorrenza del XXXIII anniversario dell’uccisione del giudice Rosario Livatino, alle 10,30 nella chiesa frequentata dal magistrato e dai suoi genitori l’Arcivescovo metropolita don Alessandro Damiano presiederà la celebrazione eucaristica alla presenza delle massime autorità locali e regionali soprattutto della magistratura e delle forze dell’ordine. A mezzogiorno in contrada S. Benedetto luogo dell’assassinio omaggio alla "Stele Livatino" da parte delle Istituzioni, Anm e monsignor Alessandro Damiano con contestuale consegna alle autorità dei “Quaderni” realizzati dalla Camera di Commercio di Agrigento al termine di un progetto sulle aziende confiscate e sul loro riutilizzo a fini sociali. La sera al Teatro Sociale di Canicattì la rappresentazione di “Anime” e l’indomani mattina il matinée “L’unica scelta possibile” a cura istituto comprensivo Giovanni Verga.

A Canicattì saranno ospiti pure 5 studenti dell’università Bicocca di Milano che incontreranno i componenti l’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino”. Domenica sera chiuderà ufficialmente la mostra S.T.D. i cui pannelli ritorneranno in continente. Per lunedì 25 settembre, giorno dell’anniversario dell’uccisione del Presidente Antonino Saetta e del figlio Stefano, alle 10 è previsto l’omaggio alla tomba nel cimitero di Canicattì seguito dalla celebrazione eucaristica alle ore 10,30 nella chiesa S. Diego quindi a mezzogiorno omaggio al cippo di contrada Giulfo vecchio tracciato S.S. 640 AG-CL. Nel pomeriggio inaugurazione della “Sala Convegni Giudici Livatino – Saetta” nel “Centro attività e studi per la salvaguardia della Legalità e dal rischio derivante dalla criminalità” in via Mariano Stabile ed intitolazione villa comunale di viale della Vittoria a Stefano Saetta – vittima della viltà mafiosa.

A chiudere altri due appuntamenti: il 3 ottobre "I Madonnari disegnano la Legalità" nel cortile della scuola De Amicis via De Gasperi ed il 29 ottobre con la Solennità liturgica del beato Livatino. “Nel ringraziare quanti continuano ad incoraggiarci –dice il presidente Palilla- ricordo che le nostre attività e l’associazione sono aperte a qualsiasi contributo di idee e tutti possono associarsi, purché ne condividano le finalità e non siano incompatibili. Ci sforziamo per diffondere la conoscenza di Rosario”. A questo proposito di recente l’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” che ha fatto vincolare dalla Regione Sicilia – Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità siciliana la Ford Fiesta Amaranto e la casa della Famiglia Livatino ha strappato al vice presidente la Commissione regionale antimafia, Ismaele Lavardera, e al prefetto di Agrigento, Filippo Romano, l’impegno perché almeno l’auto entro un anno venga resa del tutto fruibile. Per la casa forse ci vorranno tempi diversi.

Tag:

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia