E' morto il professore Calogero Carità, apprezzato storico licatese. Aveva 78 anni. E' stato colto da un malore mentre faceva ciò che lo appassionava di più: parlare della sua Licata, raccontare quel territorio dove era nato e che tanto amava. Quando si è sentito male stava infatti presentando un libro al chiostro della Badia, da cui sono stati chiamati i soccorsi. Carità è stato trasportato all'ospedale San Giacomo d'Altopasso, ma è deceduto poco dopo. La sua morte ha profondamente sconvolto tutta Licata, dove era molto conosciuto e stimato.
“La sua Fede, il suo cuore e la sua mente hanno contribuito, in forma esemplare, a dare lustro anche alla nostra terra di Licata - dice don Pino Agozzino, parroco del Sacro Cuore e di Sabuci -. La leggerezza stilistica e la pesantezza contenutistica dei suoi interventi, in ogni forma, hanno generato e provocato Bellezza. Ero venuto alla presentazione della pubblicazione, “Una finestra su via Sant’Andrea”, per incontrarlo fisicamente e così è stato. Ho raccolto nel mio cuore e nei miei occhi l’emozione del professore, dello storico, del ricercatore e dell’uomo”. "Licata ha perso stasera uno dei suoi cittadini più illustri - scrive sui social l'assessore comunale Salvo D'Addeo -. Carità è stato un grande storico, un intellettuale che ha raccontato passato e presente di una città che amava profondamente. Il professore ci ha lasciati mentre raccontava la sua via Sant'Andrea all'interno di uno dei luoghi che forse amava di più, il museo archeologico di Licata. Lascia un grande vuoto umano e culturale".
Calogero Carità, dopo la laurea in Lettere conseguita all’Università di Palermo, ha insegnato italiano e latino nei licei di Verona diventando, successivamente, dirigente scolastico. Dal 1970 si è occupato di storiografia, archeologia e arte, vantando in questi settori numerose pubblicazioni. Ispettore onorario ai Beni Culturali si è dedicato alla tutela del patrimonio culturale della città di Licata ottenendo dal comune l’istituzione del Museo civico archeologico e dalla Regione numerosi interventi di restauro di opere d’arte e monumenti. Studioso di Bibliografia e Biblioteconomia ha contribuito alla riapertura della Biblioteca Comunale di Licata curandone il riordino e il catalogo dei manoscritti e delle edizioni rare e di pregio. Giornalista pubblicista dal 1974, è stato direttore del mensile locale “La Vedetta” e ha collaborato con i quotidiani dell'Isola, vari periodici e riviste a diffusione nazionale. Per la sua intensa attività di studioso e di ricercatore, è stato premiato per la Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1972, nel 1975, nel 1978 e nel 1983. Nel 1999 ha ricevuto, ad Agrigento, il “Premio Telamone” e nel 2006 il “Premio Sikelè”.
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