Se Milano è la città più smart d’Italia per il quinto anno consecutivo, seguita da Firenze e Bologna, Agrigento è il fanalino di coda. È quanto emerge dalla graduatoria stilata da Fpa nel rapporto annuale ICity Rate 2018, presentato oggi a Firenze.
Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane; la coda è occupata da sole città del Mezzogiorno, con Agrigento appunto ultima.
Il rapporto fotografa la situazione delle città italiane nel percorso per diventare 'smart', ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Sono 15 le 'dimensioni urbane' individuate e analizzato da Fpa in ambito nazionale e internazionale e che tengono insieme 107 indicatori: si va dall’occupazione all’innovazione, dalla trasformazione digitale all’inclusione sociale, dall’istruzione ai rifiuti, dalla sicurezza alla mobilità sostenibile e al verde urbano.
«Dal rapporto ICity Rate 2018 emerge quanto sia cruciale il ruolo del capitale umano nel determinare il posizionamento complessivo delle città», afferma Gianni Dominici, direttore generale di Fpa, secondo cui però «la sostenibilità è un obiettivo ancora lontano per le città italiane, anche per quelle più avanzate nello sviluppo della smart city, che appaiono in difficoltà nella gestione e conservazione della qualità dell’aria e dell’acqua, dei rifiuti e del territorio. Le città leader devono perciò impegnarsi maggiormente su questi versanti».
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