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Lettera con minacce di morte e insulti al sindaco di Santa Elisabetta, lui risponde: «Non mi fate paura, mi fate pena»

«Il mio impegno politico a favore della comunità e dell’Ati idrico non muterà», dice Mimmo Gueli. «Non arretrerò di un passo, non chinerò la testa»

Il sindaco di Santa Elisabetta, Mimmo Gueli

Una lettera con minacce di morte e insulti è stata recapitata al Comune di Santa Elisabetta, al sindaco Domenico Gueli, detto Mimmo, e ai suoi familiari. A firmarla «alcuni analfabeti sabbettesi». Una denuncia è stata presentata ai carabinieri che hanno già avviato le indagini. Santa Elisabetta, poco più di duemila abitanti, è un piccolo centro collinare fra il Platani e il Salso, in provincia di Agrigento.

Già nel 2015 e nel 2016 Gueli (nella foto) era stato bersaglio di intimidazioni analoghe. «Non so chi sia l’autore, ma le forze dell’ordine sapranno dare presto una risposta ai miei interrogativi - ha detto il sindaco -. Lasciate che in attesa di poterli vedere in faccia, lanci io un messaggio chiarissimo a queste persone: non mi fate paura. Semmai, mi fate pena, costretti come siete a nascondervi dietro l'anonimato. Il mio impegno politico, non solo a favore della mia comunità di Santa Elisabetta, ma anche dell’Ati idrico, non muterà. Non arretrerò di un passo, non chinerò la testa. Registro, purtroppo, come sempre di più i sindaci si trovino a confrontarsi con l’odio sotto varie forme».

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