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Scala dei Turchi, si chiude il braccio di ferro: il privato cede gratuitamente le proprie aree al Comune di Realmonte

Per ringraziare l’ex proprietario saranno poste delle targhe. Verrà anche creata una fondazione per la tutela e la valorizzazione del bene

Con la stretta di mano tra il sindaco di Realmonte Sabrina Lattuca e l’avvocato Cesare Sciabarrà si è chiuso ieri pomeriggio (26 settembre) il lungo braccio di ferro sulla titolarità della Scala di Turchi: lo storico proprietario del bene, Cesare Sciabarrà, ha ceduto gratuitamente le sue particelle al Comune di Realmonte.

L’atto di cessione è stato siglato nello studio del notaio Giuseppe Fanara, a Porto Empedocle, alla presenza dei legali che hanno rappresentato l’ente, degli amministratori e sei consiglieri comunali. Presente anche il presidente provinciale di Mareamico Agrigento, Claudio Lombardo, che nel 2017 aveva siglato un accordo con l’ex proprietario sulla gestione futura del bene candidato ad essere patrimonio Unesco.

La vecchia scrittura privata tra Mareamico e Sciabarrà, in virtù della cessione definitiva della bianca scogliera, non ha più effetti. Per ringraziare l’ex proprietario, la comunità realmontina ricorderà il suo gesto con delle targhe poste nei pressi della Scala dei Turchi e sarà anche creata una fondazione per la tutela e la valorizzazione del sito naturalistico, alla quale potrebbero collaborare l’Ente Parco Valle dei Templi, il Consorzio Universitario di Agrigento ed il Libero Consorzio provinciale di Agrigento.

La questione era stata al centro di numerose inchieste giudiziarie che avevano anche messo in dubbio la proprietà della scogliera di marna famosa in tutto il mondo da parte di Sciabarrà. Soddisfazione viene espressa da Mareamico: «Dopo 10 anni di battaglie di Mareamico, finalmente, la vicenda riguardante la Scala dei Turchi ha trovato una degna conclusione», si legge in un comunicato dell’associazione.

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