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Migranti, Meloni e Von der Leyen contro gli scafisti: terminata la visita a Lampedusa, ecco cosa è successo

Dopo avere visto l'hotspot e il molo Favaloro, le due leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta

Terminata la visita a Lampedusa della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Con loro la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson. Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen ed Ylva Johansson sono state accolte all’aeroporto internazionale di Lampedusa dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e dal prefetto di Agrigento Filippo Romano. Alla visita sull’isola che ospita l’hotspot per i migranti partecipa anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, accompagnato dal neo comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola De Tullio, ha incontrato nella piazza della chiesa di San Gerlando un centinaio dei lampedusani che protestano contro la creazione di una tendopoli nell’ex base Loran e chiedono che Lampedusa venga bypassata per gli sbarchi di migranti. Decine gli isolani che avevano appese al collo, o per le mani, delle bustine di camomilla, perché ieri, quando la conversazione telefonica fra il questore Ricifari e uno dei manifestanti, Giacomo Sferlazzo, si era accesa, per stemperare, era stato concordato l’incontro «per prendere una camomilla assieme». Gli isolani hanno offerto una bustina di camomilla al questore e gli hanno chiesto di poter incontrare la premier Giorgia Meloni.

L’incontro fra Ricifari e i lampedusani è durato una manciata di minuti e si è concluso con un isolano che gridava «buffoni» alle spalle delle autorità. Il lampedusano esagitato è stato subito bloccato, e allontanato dalla piazza, da Giacomo Sferlazzo, del movimento politico-sociale Mediterraneo Pelagie, che ha richiamato tutti: «Calma e lucidità, gli altri devono perdere la calma, noi abbiamo la camomilla». Il questore è stato chiaro: «Davanti ai giornalisti non parlo».

«Il vento è cambiato, pretendiamo che chiunque venga a Lampedusa e passi dalla piazza ci saluti - ha detto, megafono in mano, Sferlazzo -, dicendoci “State tranquilli perché stiamo lavorando per la vostra pace e per garantire i diritti dei migranti”. Fino a quando non fanno così è meglio che non vengano a Lampedusa».

In una nota la Croce Rossa Italiana ha provato a rassicurare i manifestanti, come già aveva fatto ieri lo stesso questore, sottolineando che «non si sta allestendo nessuna tendopoli a Lampedusa». E «non è nei programmi l’attivazione di tendopoli su un’isola che continua a vedere un grande spirito di collaborazione tra la Cri e la comunità locale, verso la quale la Croce Rossa sta mettendo a disposizione anche dei servizi». La Cri ricorda che l’unico centro che gestisce sull’isola, è l’hotspot di Contrada Imbriacola.

Qui sotto le notizie minuto per minuto, nel video l'arrivo di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen all'hotspot di Lampedusa

Terminata la visita

È terminata la visita a Lampedusa della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Al termine della conferenza stampa congiunta, alla quale hanno assistito anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, le due leader stanno lasciando l’isola a bordo dell’aereo dell’Aeronautica militare. La delegazione si è fermata a Lampedusa circa tre ore.

Gli aiuti alla Tunisia

«Sul tema della Tunisia noi siamo per accelerare il più possibile non solo l’implementazione della prima parte del memorandum ma anche della seconda, che prevede un investimento in Tunisia per sostenere lo sviluppo. Una cosa che secondo me va discussa anche in Consiglio europeo è un’ipotesi di sostegno al bilancio tunisino che non dipenda dall’accordo con il Fondo monetario internazionale». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. «Noi abbiamo un’opzione di investire delle risorse - ha aggiunto - che abbiamo collegato all’accordo con il Fmi ma forse l’Ue su potrebbe e dovrebbe ragionare anche di sostenere il bilancio tunisino senza agganciare all’accordo con il Fondo monetario internazionale».

Le parole del Papa

«Il fenomeno migratorio rappresenta una sfida non facile, come vediamo anche dalle cronache di questi giorni, ma che va affrontata insieme, in quanto essenziale per il futuro di tutti, che sarà prospero solo se costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose». Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus.

Meloni vuole una missione navale dell'Ue

«Accordi strutturali con Paesi del Nord Africa per fermare le partenze illegali, una lotta più incisiva per fermare i trafficanti anche uniformando le legislazioni dei Paesi coinvolti. Abbiamo organizzato la Conferenza su sviluppo e migrazioni anche per lavorare su questo fronte. E poi serve una efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari e strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengono messi in campo dall’Ue e non dai singoli stati nazionali». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, a Lampedusa. Meloni ha anche detto di avere parlato al telefono, dopo avergli mandato una lettera, con il presidente del Consiglio europeo Michel. «Sto aspettando risposta ufficiale - ha aggiunto - ma sono ottimista sul fatto che se ne discuterà. Anche perché in questi giorni ho parlato con tantissimi dei leader del Consiglio europeo e sono tutti molto sensibili a una materia che capiscono essere di rilevanza per ognuno di noi».

L’attacco di Renzi

«Il problema dei migranti viene gestito dal governo con lo stile dell’asilo Mariuccia. Salvini decide di chiamare Le Pen: ci vuole del talento a cercare gli unici che non vogliono fare accordi con noi. A quel punto Meloni che fa? Chiama Ursula von der Leyen a Lampedusa nello stesso orario in cui Le Pen parla a Pontida. L’obiettivo non è risolvere il problema ma aprire la campagna elettorale per le Europee con quantità industriali di populismo». Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Iv, intervenendo alla festa nazionale di Iv in corso a Santa Marinella.

Donne e minori

«Ho sempre ritenuto che i percorsi di gestione dei migranti che arrivano dovessero essere diversi tra gli uomini soli in età lavoro e mamme e under 14. È anche oggetto dei provvedimenti che prenderemo domani in Consiglio dei ministri, l’ipotesi dell’estensione del trattenimento per rimpatrio riguarda i meno fragili, il tema di donne e minori di 14 anni va trattato a parte». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Percorsi legali contro i trafficanti

«L’Ue deve potenziare i percorsi legali e i corridoi umanitari per i migranti in modo da scoraggiare quella irregolare»: lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Lampedusa. «Gli scafisti - ha aggiunto - sono persone senza scrupoli che guadagnano miliardi e miliardi, mettendo le persone sulle imbarcazioni con le bugie: li mettono a rischio solo per guadagnare soldi, ma bisogna spiegare nei Paesi di origine che se si scelgono i trafficanti si perdono i soldi. Se invece si segue il percorso quello legale, noi li accoglieremo».

Meloni: «Il rimpatrio sia gestito dall’Ue»

«Servono strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Lampedusa.

Le promesse della premier Meloni

«Mi ha detto che immediatamente verrà sgomberata l’isola». Giacomo Sferlazzo, a capo del movimento politico culturale Mediterraneo Pelagie, in piazza Della Libertà, davanti al Comune, ha riferito ai suoi concittadini cosa gli è stato garantito dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Ci devono lasciare in pace per una settimana, per farci festeggiare la nostra Madonna di Porto Salvo - ha commentato -. Qui non deve venire nessuno, né immigrati, né politici. Solo il questore può venire e andiamo a prendere assieme, per la processione, la Madonna di Porto Salvo». E ancora: «Dobbiamo realizzare un documento unico, firmato da tutti gli isolani - ha concluso Sferlazzo - da consegnare al premier Meloni. Loro si impegneranno, al cento per cento, per venirci incontro e liberarci per una settimana, ma serve fare un documento di tutta l’isola».

Il volo per New York rinviato

«La presidente Von der Leyen ha ritardato la partenza per New York per essere qui oggi». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione, chiudendo la fase delle dichiarazioni congiunte e aprendo quella della conferenza stampa. Al termine Von der Leyen volerà negli Stati Uniti dove parteciperà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a cui prenderà parte la stessa Meloni.

«Pugno duro contro i trafficanti»

«Dobbiamo aumentare i nostri sforzi nella lotta ai trafficanti e unire le nostre forze per usare il pugno duro. Abbiamo bisogno di un approccio congiunto». Lo ha detto il presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all’aeroporto di Lampedusa, per fare il punto sull’emergenza migranti.

Von der Leyen: «La risposta deve essere dell'Europa»

«Per me è molto importante essere qui oggi». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine della visita a Lampedusa svolta insieme alla presidente del Consiglio Giorgio Meloni. «Quella dell’immigrazione illegale - ha aggiunto - è una sfida europea che richiede una risposta europea. Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti».

«La solidarietà di Lampedusa scalda il cuore»

«Oggi abbiamo incontrato l’incredibile cittadinanza di Lampedusa, abbiamo parlato con il personale della Croce Rossa Italiana, con i rappresentanti delle forze dell’ordine. In questi giorni drammatici la comunità locale ha fatto il massimo per dare sostegno a uomini, donne e bambini. Una solidarietà che scalda il cuore». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’aeroporto di Lampedusa per fare il punto sull’emergenza migranti.

Il decreto in arrivo

«Al Consiglio dei ministri di domani porteremo la norma per estendere al massimo consentito dalle regole europee il trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia. E daremo mandato al Ministero della Difesa di attivarsi immediatamente per realizzare le strutture necessarie». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

La premier Meloni ringrazia i lampedusani

«Ringrazio i cittadini di Lampedusa, con i quali stamattina abbiamo parlato: affrontano da sempre una situazione difficile. Continuiamo a incontrare persone responsabili, molto belle. Mi ha fatto piacere incontrarli, parlare con loro. Ci siamo impegnati a rendere le condizioni sull’isola migliori. Lo abbiamo già fatto con 45 milioni per aiutare l’amministrazione comunale ad affrontare le difficoltà. Voglio ringraziarli per l’accoglienza i momento difficile». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Zaia: «Ora von der Leyen risolva il problema»

«Qualcuno pensa che la Lega si faccia indicare la via. Sbaglia. La Lega indica la via. Anche rispetto alle politiche sull’immigrazione. L’Europa non può considerare Lampedusa come confine italiano. La von der Leyen vada pure a Lampedusa ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema». Lo ha detto il presidente della Regione Veneto. Luca Zaia, dal palco del raduno leghista di Pontida.

Il sindaco di Ventimiglia: «Basta con l’accoglienza, occorrono i rimpatri di massa»

«L’Europa unita è morta a Ventimiglia e allora forza Lega e forza centrodestra, perché il tempo della diplomazia è finito. Ci stanno invadendo ma dobbiamo reagire con forza prima che sia troppo tardi. Dobbiamo passare dall’accoglienza diffusa ai rimpatri di massa». L’ha detto Flavio Di Muro, sindaco di Ventimiglia, dal palco del raduno della Lega, a Pontida. E ha aggiunto: «Vi porto l’urlo dei ventimigliesi, gente per bene che è preoccupata di una invasione imminente. A Lampedusa va il nostro abbraccio, ma la preoccupazione vale anche per Ventimiglia e le città di confine. Rimpiango gli sforzi fatti dal nostro ministro Matteo Salvini che bloccava gli sbarchi».

Meloni: «Necessario il coinvolgimento dell'Onu»

«A questo punto è necessario anche un coinvolgimento delle Nazioni Unite». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Lampedusa.

Le parole di Elly Schlein

«Quello che sta accadendo e il dramma di questi giorni a Lampedusa dimostrano il fallimento totale delle politiche della destra. La destra ha messo la firma su tutte le politiche che hanno prodotto l’incapacità di gestire questo fenomeno a partire dal fatto che non hanno mai battagliato in Europa per una condivisione tra tutti i Paesi dell’accoglienza». Lo ha detto Elly Schlein a margine di un incontro organizzato dal Pd pugliese a Bari. «Spero che oggi - ha aggiunto - Giorgia Meloni parli di questo con la Commissione europea, perché noi abbiamo fatto una battaglia per superare quelle regole che bloccano i richiedenti asilo nel primo Paese di approdo, spesso l’Italia naturalmente: loro non l’hanno mai fatta e non l’hanno mai fatta perché non hanno il coraggio di dire ai loro alleati nazionalisti che bisogna condividere le responsabilità, che serve la solidarietà europea, che non si possono volere soltanto i benefici di far parte dell’Unione Europea se non si condividono le responsabilità che ne derivano».

Meloni: «Il problema coinvolge tutti»

«Siamo a una portata tale di flussi che, se non lavoriamo tutti insieme, saranno investiti prima gli stati di frontiera e poi tutti gli altri. È un problema che coinvolge tutti e da tutti va affrontato e la presenza della von der Leyen è un segnale di consapevolezza». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni da Lampedusa. Questi dell’immigrazione, aggiunge, «sono i temi che porteremo al Consiglio europeo di ottobre, confido che le soluzioni arriveranno e sono ottimista sul fatto che la posizione italiana sia ampiamente condivisa in seno al Consiglio». Secondo il primo ministro italiano, «il primo segnale di questa strategia condivisa dall’Ue e dal Consiglio Ue è il memorandum siglato con la Tunisia, un segnale molto importante, per il quale ringrazio Ursula von der Leyen». Meloni aggiunge che «oggi bisogna essere veloci, incisivi nell’implementazione del memorandum, che può essere propedeutico ad altri accordi con altri Paesi del Nord Africa. È un’Europa che dimostra di offrire un contributo chiedendo un contributo in cambio».

La premier invoca «soluzioni durature»

Per contrastare l’emergenza sbarchi «servono soluzioni serie, complesse e durature e serve che lavoriamo tutti nella stessa direzione». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Lampedusa.

Meloni: «Qui è in gioco il futuro dell’Europa»

«Qui è in gioco il futuro che l’Europa vuole darsi: il futuro dipende dalla capacità che l’Europa ha di affrontare le grandi sfide epocali, e quella delle migrazioni illegali è una di queste. Von der Leyen lo sa bene, l’ho sempre trovata collaborativa e questo è molto importante». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Meloni: «L’unica soluzione è fermare le partenze illegali»

«Continuo a dire che di fronte ai flussi non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L’unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Lampedusa.

Meloni: «Dall’Ue un gesto di responsabilità per se stessa»

La presenza della presidente Ursula von der Leyen a Lampedusa «non la considero tanto un gesto di solidarietà ma di responsabilità dell’Europa verso se stessa perché questi sono confini italiani ma anche europei». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Lampedusa.

La bomba ecologica

«A Meloni abbiamo detto di sollecitare la soluzione della situazione dei barchini: lei ha visto con i propri occhi la situazione, è una bomba ecologica, un brutto inquinamento ambientale. Ci ha garantito che in 4-5 giorni verranno tolte le barche». Lo ha detto a Rainews24 il vicesindaco di Lampedusa, Attilio Lucia, che ha raccontato il suo colloquio con la premier Giorgia Meloni al molo Favaloro, dove sono ormeggiati numerosi barchini a bordo dei quali sono sbarcati i migranti. «I pescatori non possono uscire a pescare, ogni volta che lo fanno hanno 10-12 mila euro di danni perché le reti si incagliano nei relitti - ha aggiunto il vicesindaco -. Le abbiamo detto che qua la situazione è particolare, siamo preoccupati perché questa è un’isola di 20 chilometri quadrati, non può assistere a questo flusso di migranti».

Il ritorno in aeroporto

Dopo la visita all’hotspot di Lampedusa e al molo Favaloro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sono giunte nell’aeroporto dell’isola, dove terranno una conferenza stampa a breve.

Finita la sosta al molo Favaloro

La premier Giorgia Meloni e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen hanno lasciato il molo Favaloro di Lampedusa, dopo aver a lungo visitato il luogo in cui sbarcano sull’isola i migranti a bordo di baschini fatiscenti. le due leader hanno proprio osservato i tanti resti delle imbarcazioni su cui i migranti effettuano le traversate in mare.

I momenti di tensione

«Ci dovete promettere che la Meloni ci riceve per un breve incontro. Siamo stanchi che quest’isola sia una passerella per tutti». Lo ha urlato, al megafono, Giacomo Sferlazzo in testa al corteo che ha bloccato il convoglio di auto del premier Giorgia Meloni. «Vogliamo parlare democraticamente - ha ripetuto - prendetevi l’impegno di darci l’opportunità di parlare». Un appello seguito da uno scrosciante applauso. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assieme al capo del Viminale, sono scesi, dalle auto e si sono avvicinati alla folla. Decine di cittadini, accalcandosi, si sono avvicinati alle autorità per cercare di capire e registrare cosa stavano per dire. Un paio di isolani hanno anche afferrato per le spalle dei giornalisti e degli operatori e alzandoli di peso e li hanno, con violenza, allontanati. «Sono qui per parlare con noi, sono qui per noi. E non per voi», hanno urlato. La polizia con fatica è riuscita a contenere la folla.

L'incontro con il pescatore

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha raccolto anche l’appello di un pescatore di Lampedusa, che lamentava le difficoltà degli operatori del settore. «Già da 20 anni c’è questa situazione», ha spiegato l’uomo, dopo aver richiamato l’attenzione della premier che si trovava sul molo Favaloro assieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al resto della delegazione. Al termine del breve colloquio Giorgia Meloni si è rivolta al pescatore, giungendo le mani davanti al petto. «Ci ha detto che ci farà lavorare», ha spiegato il pescatore.

Save the Children

In occasione della visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Lampedusa, Save the Children esorta le istituzioni «a mettere in campo una risposta coordinata tra gli stati membri dell’Unione europea basata sui diritti umani». Secondo la Ong «ancora una volta sono le persone più vulnerabili - soprattutto i minori che arrivano non accompagnati, inclusi bambini molto piccoli, le persone sopravvissute alla violenza di genere e le vittime di tortura e trattamenti inumani e degradanti - a pagare il prezzo di anni di mancanza di politiche coordinate tra gli stati membri dell’Unione europea. Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, sottolinea ancora che finché le politiche di deterrenza e il controllo dell’immigrazione prevarranno, queste situazioni sono destinate a ripetersi». Secondo Save the Children «la Ue e i paesi membri devono cooperare e coordinarsi per soccorrere le persone in difficoltà nel Mediterraneo, a partire dalla messa in campo di un sistema europeo strutturato di ricerca e soccorso in mare, agendo nel rispetto dei principi del diritto internazionale e dando una risposta congiunta che dimostri la solidarietà europea sancita nei suoi valori fondamentali. Ciò che è accaduto nei scorsi giorni a Lampedusa, dove a causa della situazione di eccezionale sovraffollamento le autorità hanno avuto difficoltà persino a fornire adeguatamente cibo e acqua alle persone appena arrivate, e di conseguenza queste ultime non hanno potuto godere dei loro diritti fondamentali, richiama l’Europa e i suoi stati membri a una responsabilità condivisa rispetto alla tutela delle persone che fuggono da guerre, violenza, povertà estrema, primi tra tutti i minori - prosegue la Ong -. Esortiamo, inoltre, il Parlamento e il Consiglio europeo a mettere al centro delle negoziazioni sul Patto asilo e migrazione la protezione e rispetto dei diritti dei minori, a partire dalla velocizzazione e dalla semplificazione dei ricongiungimenti familiari, dal rafforzamento delle vie legali per ottenere protezione in Europa e dalla previsione di meccanismi obbligatori di relocation. Tutte queste sono strategie necessarie affinché i minori possano avere accesso a sistemi di accoglienza e di tutela adeguati, senza dover mettere in pericolo la propria vita o essere esposti ai rischi di tratta e di sfruttamento nel tentativo di raggiungere o attraversare l’Europa».

«Brava Giorgia, brava»

«Brava Giorgia, brava». Lo hanno urlato tanti lampedusani, cercando di farsi largo per avvicinarsi alla premier, quando è scesa dall’auto. A contenere la folla è stato Giacomo Sferlazzo che ha parlato per un paio di minuti con la presidente del Consiglio e con il capo del Viminale, Matteo Piantediosi, che non hanno usato il megafono per farsi sentire dai lampedusani che hanno continuato ad incalzare: «Voce, voce», «Non sentiamo niente», «Dobbiamo capire anche noi». I lampedusani non hanno sentito la conversazione con Sferlazzo, ma hanno applaudito la presidente del Consiglio quando è risalita in macchina e hanno continuato ad urlare «Brava Giorgia». Dopo aver fatto passare il convoglio di auto, dirette all’hotspot di contrada Imbriacola, i lampedusani - oltre mille - sono tornati indietro e si sono radunati nella piazza davanti al Municipio.

Il benvenuto della Croce Rossa

La Croce Rossa Italiana ha consegnato stamattina in segno di benvenuto la maglietta della Cri alle Istituzioni presenti all’hotspot di Lampedusa attraverso la vicepresidente nazionale Debora Diodati. «Come ogni giorno con le persone migranti che accogliamo, vogliamo condividere oggi con le istituzioni il nostro principio di umanità. È una speranza di vita», dice la Cri.

Il «cimitero dei barchini»

Al molo Favaloro di Lampedusa Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen si sono soffermate davanti alle decine di barchini ormeggiati davanti alla banchina, su cui nelle ultime settimane sono arrivate centinaia di migranti. Questa distesa di imbarcazioni di legno o alluminio viene chiamata «cimitero dei barchini». Con il sindaco dell’isola Filippo Mannino impegnato a New York all’Onu, è stato il suo vice, Attilio Lucia, a raccontare la situazione del molo a Meloni, von der Leyen, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson. A sorvegliare l’area ci sono anche due imbarcazioni della finanza e dei carabinieri oltre a una nave militare a protezione dell’ingresso al porto.

Lunga sosta al molo Favaloro

A Lampedusa la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la premier Giorgia Meloni hanno sostato a lungo sul molo Favaloro, quello dove arrivano giornalmente i precari barchini che portano i migranti dall’Africa: hanno osservato, fatto domande e ascoltato. Complice il mare calmo, da giorni l’isola è il punto d’approdo di decine di barchini: in tre giorni sono arrivati sull’isola 8.500 migranti (l’equivalente della popolazione locale).

Le richieste del vicesindaco Lucia

«Nell’isola viviamo di pesca e agricoltura. L’isola è al collasso. Non vogliamo vivere di immigrazione». Lo dice a Rtl 102.5 il vicesindaco di Lampedusa Attilio Lucia. «Sono felice della visita del presidente del Consiglio e della presidente della Commissione europea, così vedono con i propri occhi la situazione a Lampedusa con migliaia di barchini in mare. I pescatori dell’isola fanno fatica ad andare a lavorare, c’è inquinamento ambientale con migliaia di relitti. Abbiamo il molo del porto fatiscente: questa non è accoglienza», aggiunge. Con loro ha parlato proprio nel molo Favarolo, spiegando le urgenze: «Chiedo una pulizia straordinaria dell’isola perché sono passati 9 mila immigrati e chiederò due grandi navi al largo che facciano da bypass».

L'intervento di Foti

«È evidente che Giorgia Meloni, contrariamente a ciò che sostiene la sinistra, in un anno ha saputo coltivare relazioni personali e politiche in grado di sensibilizzare in poche ore anche la presidente della Commissione Ue. Che non viene a Lampedusa per fare turismo, ma per toccare con mano la situazione». Lo ha detto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, in un’intervista pubblicata oggi sul Messaggero

Maglietta a Pontida: «Cediamo Lampedusa all’Africa»

Tante bandiere della Lega Salvini premier, con il Sole delle Alpi, vessilli veneti e lombardi, e anche una bandiera di Israele. Sono le immagini del prato di Pontida, storico raduno leghista. Diversi i militanti storici vestiti con la camicia verde. Un sostenitore è arrivato con una maglietta con scritto «Blocco navale subito, cediamo Lampedusa all’Africa». Esposto anche il mega striscione dei giovani piemontesi «Autonomia o elezioni».

Nota del Pd siciliano

il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, in una nota afferma che «la pazienza dei lampedusani è nota a tutti, assieme alla capacità di accoglienza e di assistenza in particolare nei confronti dei migranti che, nel corso del tempo hanno visto arrivare sull’Isola. È chiaro che gli animi si surriscaldano dinanzi all’ipotesi di una tendopoli sotto le stelle, davanti all’attuale hotspot . O peggio se il governo ha intenzione di realizzarne uno nuovo, più grande sempre a Lampedusa: vuol dire abbandonare l’Isola a stessa. Ed è anche la certificazione del fallimento delle azioni del governo guidato da Giorgia Meloni. Che prima aveva annunciato accordi con la Tunisia, falliti visti i migliaia che continuano ad arrivare. E mentre in campagna elettorale il centrodestra parlava di blocco navale ora ritorna l’ipotesi di utilizzare la marina militare. Ma le nostre forze militari e dell’ordine continuano a compiere il loro dovere, ovvero salvare naufraghi e garantirgli un approdo sicuro».

Le due leader al molo Favaloro

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen sono giunte al molo Favaloro di Lampedusa, luogo noto per gli sbarchi dei migranti nell’isola. È la seconda tappa della visita nell’isola delle due leader.

Terminata la visita all'hotspot

È terminata la visita della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen all’hotspot di Lampedusa, prima tappa della visita nell’isola delle due leader. La visita è durata circa una decina di minuti.

Meloni: «Io ci metto la faccia»

«Come sempre io ci metto la faccia», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cercando di rassicurare i cittadini di Lampedusa che hanno sbarrato la strada al convoglio con a bordo anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, nel tragitto dall’aeroporto all’hotspot. Le decine di manifestanti minacciavano di non liberare la carreggiata senza un colloquio con le autorità. Sono scesi dalle auto anche von der Leyen e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Dopo qualche momento di tensione e il colloquio, i cittadini hanno ringraziato le autorità e sgomberato la strada.

Meloni: «Stiamo facendo il possibile»

«Stiamo facendo il possibile», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a un gruppo di cittadini di Lampedusa che hanno sbarrato la strada al convoglio di auto con a bordo anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, nel tragitto dall’aeroporto all’hotspot.

Meloni e Von der Leyen all'hotspot

La premier Giorgia Meloni, insieme con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è appena arrivata all’hotspot di Lampedusa. La struttura di contrada Imbriacola è la prima tappa della visita istituzionale che proseguirà poi al molo Favaloro, dove ogni giorno sbarcano centinaia di migranti. Gli ospiti dell’hotspot sono stati accompagnati al centro della struttura che, per l’occasione, è stata oggetto di pulizia straordinaria.

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