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Università del Mediterraneo: ad Agrigento cinque Paesi firmano l’intesa con l'Italia

I protagonisti dell'incontro

Posa della prima pietra per la nascita della Rete dell’Università del Mediterraneo. I rappresentanti degli Atenei di cinque paesi esteri - Egitto, Tunisia, Siria, Palestina e Giordania, ai quali si aggiungeranno Marocco e Libano - ieri ad Agrigento per sottoscrivere, insieme al Rettore dell’Università degli studi di Palermo, Massimo Midiri e al presidente del Polo Territoriale Universitario di Agrigento, Gianfranco Tuzzolino, un accordo di cooperazione universitaria internazionale per lo scambio di docenti e studenti e per potenziare la ricerca e la didattica.

La firma è avvenuta nel corso della prima Conferenza «Agrigento e l’Università del Mediterraneo» che si è svolta nella Sala Zeus del Museo Griffo, alla quale sono intervenuti anche il prefetto, Maria Rita Cocciufa, il sindaco Francesco Miccichè e il responsabile del Museo, Giuseppe Avenia. Presenti le autorità civili e militari.

Ad aprire i lavori è stato il presidente Tuzzolino. «Secondo il disegno del Magnifico Rettore Midiri, che ringrazio per la sua lungimiranza e per la sua presenza – ha detto Tuzzolino- l’Università di Palermo si sta trasformando nell’Università della Sicilia Occidentale e i Poli universitari veri centri di eccellenza con un importante valore strategico. Il Polo di Agrigento, con le sue relazioni internazionali, vuol diventare Polo di eccellenza che, da Università più a Sud d’Europa si offre come Università al centro del Mediterraneo. Luogo di convergenza del sapere, capace di dialogare con il Nord Africa ma anche con il Medio Oriente. Da questa prospettiva scaturisce la Conferenza internazionale per la costituzione della rete delle Università del Mediterraneo. L’obiettivo è quello di costruire una rete interuniversitaria tra istituzioni che si riconoscono nella cultura del dialogo e della pace. Un accordo di cooperazione internazionale che preveda, attraverso protocolli successivi, lo scambio tra docenti e tra studenti, sui temi della archeologia, dell’architettura, della letteratura, delle scienze umane, economiche, sociali e della medicina, al fine di sviluppare progetti di ricerca».

«Oggi – ha affermato il rettore Midiri - inizia un percorso nuovo, perché questa giornata assolutamente internazionale rappresenta in maniera plastica l’idea di fare di Agrigento non l’ultima università del Sud Europa, ma l’università più a nord del Mediterraneo. E questo per mettere in campo quei valori materiali e immateriali, che devono diventare un momento di confronto, di studio, di ricerche non soltanto per i nostri ragazzi, ma devono diventare uno strumento per attrarre gli studenti dei paesi del mondo arabo che stanno mostrando un interesse molto spiccato per questi temi. Questo significa fare di Agrigento una città internazionale. È un’occasione veramente molto importante che vede la partecipazione di tante istituzioni tutte insieme e che rappresenta a mio avviso un momento davvero unico».

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