«Ero pronto a complimentarmi con l'amministrazione, ma chi spende 155 mila euro per due bagni prefabbricati anziché adeguare quelli esistenti, non può dirsi un bravo amministratore». Così il vicepresidente del Codacons di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, che attacca il Comune della città del templi. «Mi lamento per l’assenza di bagni pubblici dal 2013. Adesso leggo che ne installeranno due, apro l’albo pretorio e trovo tanto di determina (la n. 3206 del 30 dicembre 2021): spesa effettuata per l’acquisto di due bagni chimici prefabbricati auto pulenti manovrabili da remoto 155.510,38 euro. Con questi soldi si adeguavano e ristrutturavamo tutti i bagni della città e cioè uno per ogni quartiere, bagni in cemento a prova di vandali, Bastava fare due conti e una gara per la gestione da affidare a una cooperativa del terzo settore, utilizzando i soldi della tassa di soggiorno». Oggi dall'amministrazione comunale non è arrivata alcuna replica sull'importo della spesa. Nei giorni scorsi l'assessore comunale all'Igiene e Sanità, Giovanni Vaccaro, si era detto molto soddisfatto dell'acquisto ed aveva parlato di «svolta epocale a brevissimo» per l'installazione di «due bagni pubblici di ultima generazione. Un progetto a cui tenevo fortissimamente». Nella nota comunale veniva spiegato che si tratta di due bagni pubblici automatizzati modello Ciao H, che saranno collocati in punti nevralgici della città . I due bagni saranno collocati uno a Villa Bonfiglio e l’altro in zona centrale. Il Comune ha spiegato che sono autopulenti, autosanificanti, controllati da remoto attraverso centrale operativa, con schermo touch, totalmente accessibili anche ai disabili più gravi e «rappresentano - secondo l'assessore Vaccaro - un chiarissimo segnale di servizi essenziali finalmente coevi con i tempi e proiettano Agrigento tra i capoluoghi dove gli standard primari sono in linea con le altre città italiane».