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Agrigento, giunta in crisi dopo lo scontro fra sindaco e Fi: sospese le dimissioni dell'assessore Scinta

Il presidente del consiglio comunale Giovanni Civiltà e l’assessore dimissionario Antonino Scinta

Restano congelate le dimissioni dell’assessore Antonino Costanza Scinta, presentate la settimana scorsa dopo lo scontro tra Forza Italia e il sindaco di Agrigento. E mentre il sindaco ha preso tempo per valutare il da farsi sulla questione irrompe il leader di Onda.

Il deputato regionale, Carmelo Pullara, dice la sua sulla querelle nella maggioranza al comune di Agrigento. «Avevamo visto bene - scrive in una nota - quando nella competizione amministrativa con le liste Onda e Noi abbiamo deciso la coerenza e la chiarezza per i programmi e non per le poltrone. Oggi i nodi vengono al pettine. Non sempre vincere significa vincere e perdere equivale a perdere. La “fusione a freddo” tra realtà politiche inconciliabili certamente era una cosa che poteva stare in piedi, solamente ed esclusivamente, nel momento elettorale perché uniti contro qualcosa o contro qualcuno, giammai uniti in una progettualità comune per il bene in questo caso della città di Agrigento, e più in generale della provincia di Agrigento. D’altronde i due blocchi che ad Agrigento si contrappongono hanno come riferimenti politici chi negli ultimi decenni in politica c’è stato ed ha continuato ad essere votato, ma se gli si chiedesse quali battaglie, quali progetti, quali risultati, quali interventi forse la difficoltà sarebbe notevole. La balcanizzazione della politica agrigentina è figlia della campagna elettorale per le regionali, avviata già da un pezzo e cioè con due anni di anticipo senza curarsi degli obiettivi ancora da raggiungere, dove ancor più evidente appare l’incapacità di fare da collante effettuata del presidente della Regione Musumeci. Cosa che sembra essersi dimenticata dal giorno dopo l’insediamento».

«Nella querelle agrigentina – conclude il parlamentare regionale Carmelo Pullara - non ho visto contrapposizioni per progettualità o idee diverse per il bene della città e dei cittadini. Gli agrigentini forse non hanno capito il perché di questa contrapposizione, compresa la levata di scudi di questo o di quel tifoso a favore della squadra in alcuni casi costretta a sostenere. Ovvero secondo me l’hanno ben compreso, sono certo se ne ricorderanno».

Nella maggioranza bocche sempre cucite. Il sindaco continua a lavorare sottotraccia per la soluzione della crisi e preferisce non alimentare le polemiche nella speranza di potere recuperare la situazione.

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