La carenza strutturale del carcere di Agrigento e la riduzione del personale penitenziario, finiscono in Parlamento. Il deputato nazionale di Fratelli d'Italia, Carolina Varchi, ha infatti presentato una interrogazione al ministro della Giustizia con la quale viene evidenziato come il taglio di 64 unità di personale penitenziario voluto dalla legge Madia, abbia creato situazioni di sovraccarico lavorativo e di stress in un settore dove la tranquillità dei lavoratori è fondamentale per la sicurezza degli stessi e dei detenuti.
A fronte di un organico complessivo previsto di 306 unità (4 commissari, 35 ispettori, 31 sovrintendenti e 236 agenti-assistenti), l'istituto amministra 229 unità (4 commissari, 11 ispettori, 6 sovrintendenti, 200 agenti-assistenti) e ne conta in servizio 245 per effetto di 8 distaccati in uscita e 24 in entrata, 36 delle quali impiegate nell'ambito del nucleo traduzioni e piantonamenti.
Nella stessa interrogazione si evidenzia anche lo stato di degrado in cui vivono i detenuti (mancanza di riscaldamenti, di idonee docce nonché spazi ridotti in relazione al numero di detenuti) che non può che deteriorare il rapporto tra detenuti e le guardie penitenziarie entrambi vittime di un sistema carcerario lacunoso che viola le stesse norme che lo regolano.
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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