Tutti approvati gli argomenti all'ordine del giorno grazie alla maggioranza bulgara di cui dispone ormai da più di tre mesi il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura. Un consiglio comunale che comunque potrebbe avere anche un seguito. Non solo in chiave politica. Ancora una volta il motivo è legato ai rifiuti.
Dal punto di vista politico nessuno, contrariamente al passato e ad altri argomenti anche meno importanti, si è sentito in dovere di intervenire alla luce dei roghi sia di cumuli di rifiuti che dei mezzi incendiati all'interno dell'autorimessa di una delle tre ditte che da tredici mesi gestiscono il servizio a Canicattì e Camastra.
L'altro spunto è da collegare alla risposta data dalla politica e nello specifico dal richiamato «in servizio» assessore all'Igiene ambientale, Umberto Palermo, in merito alla genesi del decreto ingiuntivo da 800 mila e passa euro per lo smaltimento di rifiuti in un arco di tempo limitato che ha comunque registrato un'impennata iperbolica dei costi mensili e complessivo. L'interrogazione presentata dal portavoce penta stellato Fabio Falcone ha visto arrivare in aula esponenti provinciali e regionali del movimento.
L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia
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