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Canicattì, i numeri salvano Di Ventura: "no" alla sfiducia al sindaco

La legge dei numeri ha salvato l’esecutivo Di Ventura ed il suo sindaco dalla mozione di sfiducia firmata da 11 consiglieri dei 12 consiglieri d’opposizione sui 24 che costituiscono l’organismo elettivo di Canicattì. Che non ci fossero i numeri alla vigilia era chiaro a tutti: firmatari, opposizione e naturalmente maggioranza e sindaco che era sicuro del fatto suo.

Addirittura c’è voluto più di un invito da parte del presidente del consiglio Alberto Tedesco perché si avviasse sul contenuto della mozione un dibattito. A rompere il ghiaccio Giangaspare Di Fazio, capogruppo di "Uniti per Canicattì" che ha stigmatizzato motivazioni ed argomentazioni dell’opposizione preannunciando che "non sarebbe passata ma che bisogna confrontarsi".

Poi è stata la volta di Giovanni Rubino e di Fabio Falcone dell’opposizione. Falcone, portavoce del M5S, ha ferito il sindaco dicendo «non so con quale coraggio guardate i vostri figli per i danni arrecati alla città calpestando anche l’etica della politica» al punto da uscire dall’aula per non sentire e non rispondere

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia.

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