LAMPEDUSA. «Non è con le minacce che si ottiene qualcosa, ma il sindaco di Lampedusa sa fare il sobillatore ed anche questa volta non si è smentito».
Giusi Nicolini, smessi i panni di sindaco di Lampedusa e Linosa, adesso inserita a pieno titolo nella segreteria nazionale del Partito democratico e stretta collaboratrice di Matteo Renzi, non sotterra l’ascia di guerra con il suo successore, Totò Martello, che ha vinto le elezioni nel giugno scorso.
Terreno di scontro le affermazioni del neo sindaco Martello, che era già stato a capo dell’amministrazione comunale delle isole Pelagie per 10 anni dal 1993 al 2002, che ha «minacciato» di far chiudere il centro di accoglienza per migranti di contrada Imbriacola, a Lampedusa, se il governo Gentiloni non farà un passo indietro sullo sgravio delle tasse che, finora, è stato riconosciuto ai lampedusani.
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