AGRIGENTO. Piove sul bagnato sul comparto rifiuti agrigentino. In attesa di capire come i comuni hanno deciso di organizzarsi per cercare di tamponare i danni economici causati dall' aumento esponenziale dei costi di conferimento in discarica, dopo la chiusura di Siculiana, è l' intera "filiera" ad essere rimessa in discussione.
Quando si pensava di esserci liberati dagli Ato, da più parti definiti "carrozzoni, assumifici e mangisaoldi", le speranze erano state relegate alla costituzione delle Srr, due nell' agrigentino, una per la parte Est con il capoluogo e l' altra Ovest con in testa Sciacca. Mesi e mesi di chiacchiere, discussioni poco produttive, verbali e carte per arrivare a poco più che alla nomina di un presidente e di due membri del cda e adesso è tutto da rifare.
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