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Tari, maggioranza e opposizione ai ferri corti a Licata

Il segretario del Pd, Ingiaimo, accusa il sindaco di non rispettare gli impegni con gli elettori. Cambiano: «Minoranza senza contenuti»

LICATA. La settimana, dal punto di vista politico, si è conclusa così come era iniziata. Con maggioranza ed opposizione l’un contro l’altra armate. Da quando è iniziata la legislatura (nel giugno scorso) quello che si è consumato negli ultimi giorni è stato, probabilmente, lo scontro più cruento tra le due fazioni presenti in consiglio comunale.

A cominciare, martedì scorso, era stato il segretario cittadino del Pd, Massimo Ingiaimo, il quale prendendo spunto dalle dimissioni dell’assessore Licata D’Andrea, ha sostenuto che “le promesse elettorali del sindaco, ad appena tre mesi dalle elezioni, si stanno rivelando una presa in giro per i cittadini, prima sulla riduzione delle tasse (Tari) ed ora anche sulla compagine amministrativa. Lui accusava gli altri di usare il manuale “Cencelli” ed oggi invece, dopo avere preso i voti con quei volti a sostegno, non riesce a tenere i pezzi, armati l’uno contro l’altro”. Il primo cittadino, che aveva già replicato ad Ingiaimo, ieri è tornato alla carica.

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