AGRIGENTO. «Il contratto di affidamento del Servizio idrico integrato a Girgenti Acque ha una durata trentennale, ed occorre evitare rescissioni che comporterebbe il pagamento di una penale e lavorare attivamente per una rescissione che si fondi su dati di fatto e di diritto inattaccabili e sostenibili in giudizio».
Lo ricordano il segretario della Cgil Massimo Raso e Ilenia Capodici della Federconsumatori di Agrigento, a margine dell’ultima assemblea dei 27 sindaci che a suo tempo, consegnarono le proprie reti al privato. Assemblea che è servita per analizzare alcuni aspetti della legge recentemente approvat adall’Ars e predisporre gli atti necessari per riprendersi il servizio.
«Siamo sulla giusta via - -aggiungono Capodici e Raso - che potrebbe condurci a liberarci del gestore privato. Con i sindaci, ma anche con pezzi dello stesso Movimento per l’Acqua Pubblica, inoltre, occorre cominciare ad aprire anche un altro capitolo ovvero chiarire cosa significa il ritorno alla gestione pubblica: quale organizzazione, quali costi, quale personale. Si tratta di questioni enormi, ma che occorre cominciare ad affrontare, poiché si è nel tempo erroneamente ingenerata una confusione tra i cittadini utenti per la quale il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua apparirebbe priva di costi e di problemi».
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