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Punto nascite, mobilitazione contro lo stop a Licata

Il comitato «Noi nasciamo a Licata»: «Non chiediamo alcuna proroga, vogliamo che il presidio sanitario rimanga aperto»

LICATA. “Noi nasciamo a Licata”, il comitato costituito poco più di un anno fa per difendere il diritto delle licatesi di continuare a partorire al San Giacomo d’Altopasso, torna a far sentire la propria voce. L’occasione è fornita dalla notizia della chiusura, nel prossimo mese di settembre, del Punto Nascite del presidio cittadino.

Come è noto dello stop alle nascite nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Giacomo d’Altopasso si parla ormai da diversi anni, in considerazione del fatto che la Regione ha deciso di chiudere la divisione (al pari di altri 26 reparti di altrettanti ospedali siciliani) perché non si raggiunge il numero minimo di 500 parti all’anno. La cifra, al San Giacomo d’Altopasso, è stata più volte sfiorata. Negli scorsi mesi l’allora assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, aveva concesso l’ennesima proroga al presidio, in considerazione del fatto che la condizione delle strade che collegano Licata con gli altri centri della provincia (Agrigento e Canicattì in particolare) è tale da rendere poco sicuro il trasferimento delle puerpere negli altri presidi sanitari in cui partorire. La condizione delle strade non è affatto migliorata, ma ora la giunta di governo ha stabilito che a settembre il Punto Nascite verrà chiuso.

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