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Lampedusa, visita dell'ambasciatore di Polonia

È di questi giorni la decisione di Varsavia di accogliere a breve circa trecento Siriani provenienti dai campi di profughi nel Medio Oriente

Tomasz Orlowski

LAMPEDUSA. L'ambasciatore della Polonia Tomasz Orlowski è stato in visita a Lampedusa, dove ha incontrato il sindaco Giusi Nicolini e le autorità competenti in termini di soccorsi in mare. «Siamo venuti qui per portare un messaggio di solidarietà», ha detto l'ambasciatore alle autorità durante l'incontro. «Vogliamo inoltre riuscire ad avere un'informazione quanto più completa - ha aggiunto - su quello che sta accadendo per poter comprendere in che modo e con quali strumenti poter essere di aiuto. La Polonia si rende conto della situazione di emergenza che l'Italia sta affrontando determinata dall'afflusso massiccio di immigrati di cui tanti richiedenti asilo».

Come gli altri Paesi europei la Polonia ha condiviso la missione congiunta che si sta portando avanti. Ma per noi «la solidarietà deve essere sostenibile, è un valore umano ed etico. Non può essere intesa come frutto di una divisione matematica», ha spiegato l'ambasciatore. «È chiaro - ha puntualizzato - che operazioni del genere producono effetti economici, sociali e culturali; per questo è importante che siano accettate dalla popolazione e non vissute come imposizioni dall'alto».

È di questi giorni la decisione di Varsavia di accogliere a breve circa trecento Siriani provenienti dai campi di profughi nel Medio Oriente. La Polonia, ha ricordato l'ambasciatore, porta il suo contributo anche attraverso il rafforzamento della missione Triton. «Il nostro paese invierà un aereo di pattugliamento di tipo Skutruck e personale altamente qualificato per la valutazione delle richieste d'asilo», ha sottolineato Orlowski. Per quanto riguarda la ricollocazione di rifugiati, Varsavia sta studiando le modalità per poterle attuare e ha intenzione di aiutare l'Italia attraverso decisioni autonome e volontarie, non imposte. «L'aiuto non va portato sulla base di quote obbligatorie proposte dalla Commissione, non è questa la risoluzione del problema. Va trovata una soluzione sostenibile sia per l'accoglienza che per l'integrazione di rifugiati nei paesi membri», ha precisato Orlowski.

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