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Commissioni d'oro, dopo le dimissioni futuro incerto per i consiglieri uscenti

Le segreterie politiche stanno cercando di metabolizzare le conseguenze dello scandalo delle commissioni e delle inchieste sul piano regolatore

AGRIGENTO. Ad Agrigento è il giorno della riflessione ma anche dei commenti. Lo scioglimento del Consiglio comunale travolto dallo scandalo commissioni d’oro e dall’inchiesta su Prg e prescrizioni esecutive, è, a due mesi e mezzo dalle elezioni amministrative, quanto di peggio potesse capitare in una città allo stremo che rimane in mano ai commissari e che avrà una campagna elettorale al cardiopalma.

La politica sta valutando se candidare o meno i consiglieri uscenti o se andare oltre mettendosi al riparo da critiche e ulteriori contestazioni. «In questa vicenda - dice Angelo Capodicasa del Pd - tutti si devono sentire a disagio. È sicuramente una situazione difficile di cui tutti devono rendere conto a prescindere dalla connotazione politica». Ancora più esplicito l’ex sindaco Zambuto nel suo ruolo di presidente regionale del partito democratico. «Ritengo - dice - che alla luce di quanto accaduto, non ci siano le condizioni perchè il pd ricandidi gli uscenti. Credo che la gente non capirebbe una scelta diversa da questa». Una dichiarazione che non è piaciuta ad uno dei due consiglieri del Pd che la pensa diversamente. «Ritengo - dice infatti Marco Vullo - che Zambuto, in questo momento, sia l’ultima persona che possa dire questo, non perchè non abbia il diritto di dirlo ma per ragioni di opportunità».

A «difesa» del consigliere Calogero Pisano, arriva il segretario locale di Fratelli d’Italia - AN, Giuseppe Ciulla. «Il fango gettato su questa città - sostiene - non può e non deve assolutamente generalizzare un contesto in cui hanno operato molte persone dedite alla sana Politica e che hanno sempre combattuto in prima linea per portare un barlume di speranza in questa città che ancora vive l’ombra di numerosi esponenti politici regionali e nazionali che ne hanno decretato la morte. Siamo fermamente convinti che l’operato delle mele marce” non potrà mai surclassare il lavoro di tanta brava gente come l’ex consigliere Calogero Pisano».

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