AGRIGENTO. Mentre tiene banco a livello nazionale lo scandalo dei gettoni di presenza e dei rimborsi ai datori di lavoro di alcuni consiglieri comunali, la macchina elettorale che porterà i partiti alle prossime elezioni di maggio, non si ferma. E se da più parti si va nella direzione delle liste civiche, per evitare di essere triturati dalle polemiche che stanno investendo chi svolge il ruolo di consigliere, c’è chi invece continua a programmare la campagna elettorale sotto le insegne tradizionali dei partiti. Il centrosinistra, ad esempio, conferma la data delle primarie, stabilita per l’8 marzo. La decisione arriva al termine di un importante confronto interno al Partito democratico, che si è riunito con i parlamentari nazionali e con il segretario regionale Fausto Raciti.
“Abbiamo analizzato la situazione che si sta registrando in questi giorni ad Agrigento – spiega il coordinatore provinciale, Peppe Zambito. Non possiamo far finta che non sia successo nulla. Non possiamo ignorare la legittima e spontanea protesta dei cittadini indignati che sono scesi in piazza. Noi del Pd però diciamo di fare attenzione, perché non siamo tutti uguali – aggiunge Zambito. Non ci stiamo ad essere paragonati a quelli della casta che hanno rovinato questa città alle spalle dei cittadini. Noi ci siamo e ci siamo stati, anche quando si è trattato di prendere decisioni importanti. Ecco perché ci candidiamo ad amministrare questa città”. Sul metodo scelto, il coordinatore Zambito non ha dubbi: “Le primarie per la scelta del candidato sindaco, che si terranno l’8 marzo.
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