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Commissioni d’oro ad Agrigento, in onda lo scandalo

Nella domenica pomeriggio di Raiuno, Massimo Giletti ha riproposto anche il servizio di Ballarò e le interviste di Roberto Campagna ai cittadini

AGRIGENTO. Quando la pezza è peggiore del buco. Lo scandalo «commissioni d’oro» è andato in scena, per la seconda volta in pochi giorni, sulle televisioni nazionali e subito diffuso in rete così che, anche dall’estero, si potesse sapere come si gestisce la cosa pubblica ad Agrigento ma soprattutto come la città ne beneficia.

All’Arena di Massimo Giletti, tutto sommato, non è stato aggiunto nulla che già non fosse emerso in queste settimane. È stato rimandato in onda il servizio di martedì scorso di «Ballarò» e così anche chi lo aveva perso si è fatto una sua idea. Il giornalista Roberto Campagna ha poi raccolto la rassegnata indignazione di alcuni cittadini mentre il consigliere Giuseppe La Rosa, ospite in studio, l’unico ad avere accettato l’invito, ha detto la sua ribadendo sostanzialmente, quanto già detto nel programma di Massimo Giannini e cioè «che la legge è stata rispettata ma che forse, sarebbe il caso di cambiarla per non spendere così tanti soldi». Non che nessuno dei 30 consiglieri sia stato costretto da nessuno a riunirsi 1133 volte in un anno composto da 365 giorni a cui vanno sottratti i sabati, le domeniche, le feste comandate e quelli per seguire le partite, come è stato fatto notare dagli ospiti in studio. La figura più brutta, oltre a quando è stato fatto notare che molte commisisoni sono durate il tempo minimo previsto dalla legge e cioè di 35 minuti, è stata fatta quando, la redazione del programma di Raiuno, ha diffuso la slide con il prospetto di come funziona nel resto d’Italia.

 

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