Non era mai successo che il consiglio comunale venisse convocato l'ultimo giorno dell'anno per approvare il programma triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione. Il 31 dicembre 2014 sarà ricordato come il giorno delle grandi decisioni per la politica favarese perché senza lo strumento finanziario si sarebbero aperte le porte del licenziamento per una settantina di precari tra ex Lsu (quelli definiti "storici") e impegnati nei Puc (progetti di utilità collettiva) non considerando che si sarebbe chiuso il rapporto con il personale in atto impegnato nei due asili nido comunali gestiti mediante affidamento a due cooperative del privato sociale.
Opposizione e maggioranza, senza snaturare i loro ruoli, hanno consentito, la prima, di assicurare in aula il numero legale per rendere valida la seduta, la seconda, di approvare gli atti. La corsa contro il tempo alla fine ha dato l'esito sperato rasserenando lavoratori e famiglie anche se per un tempo limitato visto che subito dopo la conclusione della sessione consiliare la giunta municipale, riunitasi in fretta e furia, ha deliberato la proroga dei contratti con gli ex lsu per 15 giorni in attesa di ricevere notizie confortanti dalla Regione anch'essa alle prese con problemi di bilancio. Per la verità, in molti comuni siciliani e, in particolar modo, in alcuni della provincia, i bilanci sono approdati in aula negli ultimi giorni di dicembre.
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