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Il monito del vescovo: "Agrigento è ferma"

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AGRIGENTO. Ha "tuonato" contro la rassegnazione, atteggiamento tipico degli agrigentini. Ha esplicitamente parlato di uno "scatolone che è Agrigento" e che va "sempre più rovinandosi perché non trova l'attenzione da parte di tanti. E questo è un peccato comune". L'arcivescovo Francesco Montenegro, probabilmente a malincuore, ha ammesso che "ad Agrigento si muove solo la cattedrale". L'ennesimo tentativo - fatto su una constatazione oggettiva - per richiamare, probabilmente, l'attenzione sul duomo di San Gerlando chiuso ormai da oltre tre anni e sull'inerzia, generale, di chi popola la città.

I soldi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza il costone sul quale sorge la cattedrale, la Regione però sembrerebbe averli trovati tutti. Ma soltanto per i lavori sul pendio, non sul duomo. «Ad oggi abbiamo certi - ha spiegato ieri l'assessore regionale Mariella Lo Bello - abbiamo certi 5 milioni di euro che sono impegnati nel capitolo denominato "Cattedrale di Agrigento" e 17 milioni frutto delle economie che abbiamo fatto nei 13 mesi in cui sono stata all'assessorato al Territorio ed Ambiente. Parte dei 5 milioni serviranno per realizzare il progetto.

 

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