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Racalmuto, scongiurato il default del Comune

«Sì» al piano di riequilibrio finanziario presentato nel 2013 dalla commissione che guidava il Municipio dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose

La Corte dei Conti ha detto "sì" al piano di riequilibrio. Il Comune di Racalmuto è salvo dal rischio di dissesto finanziario. Un rischio default paventato, con insistenza, nelle ultime settimane da tanti cittadini. Gli stessi che, adesso, potranno tirare un sospiro di sollievo.

Il "sì" della Corte dei Conti è arrivato ieri mattina al Municipio, poche ore dopo l'audizione di martedì a Palermo, dinanzi la sezione regionale di Controllo della Corte, di sindaco, segretario generale, responsabile dei servizi finanziari e dell'assessore al Bilancio Salvatore Manto.

«Il magistrato relatore - ha spiegato ieri il sindaco Emilio Messana - si è concentrato su alcune criticità rilevate nel piano di riequilibrio: debiti fuori bilancio, residui attivi e passivi, capacità di riscossione, debiti con l'Ato rifiuti, stato del contenzioso e spese del personale». La Corte aveva chiesto al Comune relazioni istruttorie aggiornate, integrazioni documentali, chiarimenti su circa 20 punti. Ed in poco meno di una settimana, gli uffici hanno predisposto tutti gli atti richiesti. Messana durante l'audizione avrebbe esplicitamente detto: «Dobbiamo evitare il dissesto!».

 

Il capo dell'amministrazione ha spiegato che «le tasse locali sono al massimo, i contratti coi precari in scadenza prorogati a 18 ore e che è in corso una verifica, in contraddittorio, con l'Ato Gesa sull'esistenza dei debiti». «Ho testimoniato l'impegno risanatore del Consiglio - ha spiegato Messana - che con voto unanime ha approvato le aliquote Imu e Tasi nella misura massima consentita dalla legge». Il tempo previsto per la delibera, da parte della Corte dei Conti, erano 15 giorni. La risposta - positiva - è, invece, giunta ieri. «Siamo soddisfatti - commenta Messana - . Viene premiato il sacrificio della comunità di Racalmuto che ha sostenuto un'imposizione locale elevatissima. Un sacrificio che è, dunque, servito ad evitare il default. Da quando ci siamo insediati ci siamo impegnati a ridurre i costi dei servizi, siamo riusciti ad abbassare sensibilmente l'importo del servizio di nettezza urbana, circa 400 mila euro. La nuova tassa è stato meno gravosa per i cittadini che in alcuni casi hanno avuto un risparmio rispetto al 2013 di oltre 300 euro. E con l'entrata a regime dell'Aro pensiamo di ridurre, per il 2015, il costo con ulteriore benefici per i cittadini. Continueremo sulla strada del risanamento. Ci auguriamo se i saldi di bilancio dovessero migliorare - conclude - di potere rimodulare il piano e favorire ulteriormente la comunità». Il piano di riequilibrio era stato presentato dalla commissione di prefetti, che guidava il paese dopo lo scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose, nel gennaio del 2013.

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