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Naufragio nel canale di Sicilia: 11 morti, 70 salvati

Un gommone carico di migranti non è riuscito a raggiungere le coste siciliane. Tra i superstiti anche otto donne, di cui una incinta. Alcuni dei sopravvissuti hanno rischiato l’assideramento

LAMPEDUSA. Un gommone carico di migranti che stava tentando l'ennesimo viaggio della speranza verso le coste siciliane è naufragato a largo della Libia a circa 35 miglia dalla costa. Militari della Guardia Costiera e di una nave della Marina militare italiana hanno salvato 70 naufraghi.

La Guardia costiera italiana ha recuperato nel pomeriggio a circa 35 miglia dalla Libia il cadavere di un'undicesima vittima, di una donna, del naufragio avvenuto ieri. Il bilancio sale così a undici morti: otto donne e tre uomini.

In serata la Guardia costiera ha sospeso le ricerche e le proprie motovedette stanno facendo rientro a Lampedusa. Anche la nave della Marina militare, che ha partecipato ai soccorsi, ha ripreso i normali pattugliamenti. 

Questa mattina è giunta una segnalazione alla capitaneria di porto di Palermo che avvertiva del gommone in difficoltà. La Guardia Costiera italiana ha avvisato le autorità maltesi e quelle libiche. Un aereo di Malta ha localizzato alle 16.30 il gommone raggiunto in serata dai natanti italiani. Il numero dei migranti che erano diretti in Italia è imprecisato, ma secondo  la capitaneria dovrebbero essere oltre una settantina. I militari sono trovati davanti a scene di disperazione: persone sfinite da ore trascorse in acqua e dal terrore di morire in alto mare che gridavano aiuto nella propria lingua. I migranti salvati sono stati rifocillati, sono stati dati loro vestiti asciutti e sono stati avvolti nelle coperte termiche. Alcuni sono sotto controllo medico anche per principi di assideramento.   

I militari della guardia costiera hanno salvato 70 persone, 62 uomini e 8 donne (una è incinta). In un primo tempo sono stati recuperati anche tre corpi senza vita, successivamente altri sette. I cadaveri e tutti i superstiti sono stati trasferiti a bordo di una nave della Marina militare. Sul luogo del naufragio intanto due motovedette della guardia costiera continuano a cercare eventuali superstiti o cadaveri.   

L'ultimo naufragio di extracomunitari che volevano raggiungere l'Italia dalle coste nordafricane, accertato e con vittime, era avvenuto lo scorso settembre a largo dell'isolotto di Lampione vicino Lampedusa. Secondo il racconto dei 56 superstiti erano state decine le vittime, ma i cadaveri recuperati sono stati sei. Quest'anno sono arrivati in Italia circa ottomila migranti, mentre lo scorso anno, nello stesso periodo, gli arrivi erano stati quasi 60mila anche a causa della fuga di dai paesi nordafricani in cui erano divampate le guerre civili contro i dittatori.

SUPERSTITI GIUNTI A LAMPEDUSA. LI ACCOGLIE CROCETTA. Sono giunti a Lampedusa i superstiti del naufragio, a largo delle coste della Libia, soccorsi dalla guardia costiera che ha recuperato anche sette vittime. Ad accogliere i naufragi e le salme nel porto c'era anche il neo-governatore della Sicilia, Rosario Crocetta.
"E' stato un confronto con il dolore di un intero popolo, quello somalo, costretto a fuggire da una dittatura terribile e dalla miseria" dice Crocetta. "Le immagini provocheranno gli stessi stereotipi di sempre nei confronti di Lampedusa - aggiunge - occorre rassicurare tutti che Lampedusa è un'isola perfettamente vivibile, che sa gestire queste emergenze.

Ci sono stati immediati ed efficaci soccorsi da parte della protezione civile, forze armate, carabinieri e polizia, con un livello di accoglienza notevole". Crocetta continua: "C'é il dramma dell'Africa a cui l'Europa deve dare una risposta e c'é il dramma di Lampedusa che per tutta l'Europa subisce le problematiche collegate all'immigrazione clandestina". "Bisogna sollecitare il governo affinché si possa avviare un dialogo con i Paesi coinvolti - conclude - per assicurare una gestione civile e umanitaria dei flussi migratori ma, al contempo dobbiamo pensare a un progetto per il rilancio dell'economia di Lampedusa".

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