Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano un problema in crescita, includono problemi psicologici, ansia, depressione, bassa autostima, isolamento e hanno pesanti ripercussioni sul rendimento scolastico e in famiglia. I due fenomeni sono all’attenzione delle istituzioni che hanno fissato una serie di azioni e provvedimenti atti a combatterli, ad esempio la legge 71/2017, che ha introdotto la figura del «referente» per le iniziative contro il cyberbullismo a cui ogni studente può rivolgersi in caso sia vittima di cyberbullismo, e la più recente legge 70/2024 che ha introdotto la «Giornata del rispetto» il 20 gennaio.
Nell’intento di prevenire e combattere queste forme di violenza, nell’ambito del progetto «Legalità tra i banchi», noi alunni delle classi terze il 4 novembre scorso abbiamo partecipato all’evento speciale «Uniti contro il bullismo» e assistito alla proiezione del film «Il ragazzo dai pantaloni rosa». Il film si ispira alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. Il film vuole sensibilizzare i giovani a contrastare il bullismo e il cyberbullismo e farli riflettere sulle loro conseguenze. Sottolinea, inoltre, la necessità e l’importanza dei valori dell’empatia e del rispetto.
Finito il film, abbiamo avuto il piacere di partecipare alla riunione a distanza in live streaming con la regista Margherita Ferri, con l’attore protagonista Samuele Carrino, con la madre di Andrea, Teresa Manes, con lo sceneggiatore Roberto Proia e con la cantante Arisa, autrice del brano «Canta ancora», colonna sonora del film.
La conferenza ha avuto inizio con la narrazione della madre che ha raccontato l’episodio in cui si è rifiutata di dare l’ultimo saluto a suo figlio in obitorio. Ciò che le farebbe piacere trasmettere al pubblico è: «Il film e il libro non siano opere di morte, ma opere che diventano inno alla vita, perché la vita è bella e deve essere vissuta». Successivamente i ragazzi hanno avuto il piacere di poter fare domande per esprimere il proprio pensiero sul film, in particolare una domanda è stata rivolta alla madre: «Lei prova rancore verso i bulli?» a cui lei ha risposto dicendo: «Perché provare rancore se non sono consapevoli di ciò che hanno fatto?».
Yuma Cirrone 3A SAS
Enrico Sclafani 3E EEA
Don Michele Arena - Sciacca
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