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«Nel Canale di Sicilia non c'è più pesce», la marineria di Sciacca in crisi

Gli armatori chiedono aiuto al Comune e alla politica

I pescherecci fermi in porto a Mazara

Si sono riuniti in assemblea al comune di Sciacca (Agrigento) armatori e pescatori della locale marineria, la seconda della Sicilia dopo quella di Mazara del Vallo, per tornare a ribadire la propria preoccupazione per la riduzione di pesce nel Canale di Sicilia e per chiedere sostegno al comune e alla deputazione di ogni livello. Incontro, ieri sera, al quale, oltre ad amministrazione e consiglio comunale, hanno preso parte anche i deputati regionali Michele Catanzaro (Pd) e Carmelo Pace (Dc).

I pescatori avevano programmato un sit-in di protesta da tenersi domani mattina a Palermo, davanti a uno dei palazzi della Regione, ma l’iniziativa è stata rinviata alla prossima settimana, anche in attesa che riprenda possesso delle sue deleghe l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca Luca Sammartino, con cui si punta ad avere un’interlocuzione.

Le imbarcazioni che compongono la flotta peschereccia di Sciacca sono un centinaio, la maggior parte delle quali effettuano la pesca a strascico. Un migliaio gli addetti, tra diretto e indotto, che secondo i calcoli della cooperativa Madonna del Soccorso contribuiscono al Pil cittadino con almeno 20 milioni di euro l’anno.

Tra i problemi lamentati dai pescatori, oltre alle conseguenze della scomparsa di specie ittiche specifiche, a partire dal rinomato gambero rosa di Sciacca, la permanenza di diversi tratti del Mediterraneo interdetti alla pesca da anni dall’Unione europea per favorire il ripopolamento ittico. Tratti di mare che però vengono regolarmente battuti dai pescherecci della costa nordafricana.
«Il consiglio europeo - dice l’europarlamentare del Pd Giuseppe Lupo, componente della commissione Pesca - ha accolto la richiesta approvata dal Parlamento di migliorare le norme per contrastare la pesca non sostenibile da parte di paesi terzi. Adesso - conclude - è necessario promuovere la cooperazione con i paesi terzi per contrastare pratiche di pesca non sostenibili e condividere regole comuni».

Al momento a Sciacca non si pesca perché è in vigore il fermo biologico. «Vista la situazione un mese soltanto di stop non basta, ma abbiamo bisogno di ristori», dicono i pescatori saccensi.

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