L'estate è davvero finita per gli agrigentini. E a ricordarlo, in modo quasi spietato, sono state le migliaia di accertamenti recapitati dal Comune di Agrigento nelle abitazioni di ogni quartiere.
Una vera doccia fredda che si presenta sotto forma di «recupero partite pregresse», «accertamenti IMU e TASI», formula burocratica che accompagna le migliaia di bollette inviate nelle ultime settimane, ma che per lo più sono oggetto di contestazione, perché riportanti importi errati o addirittura non dovuti.
Per far valere le proprie ragioni gli utenti vengono inviati a recarsi negli uffici comunali, il problema è però che per far fronte al numero elevato di richieste occorre prenotarsi online, ed attualmente è possibile solo per metà del mese di dicembre 2020. «Per quella data - fa notare il consigliere comunale Marcella Carlisi - molte delle somme richieste si cristallizzeranno e quindi gli utenti dovranno pagare forzatamente».
L'unica possibilità è, come si può leggere nei documenti recapitati, presentare un'istanza di reclamo/mediazione nei confronti di Palazzo dei Giganti. A seguito di questo atto il Comune avrà 90 giorni per riscontrare la contestazione ed eventualmente invitare gli utenti per un contraddittorio. Passati 90 giorni (in mancanza di risposta) o dopo una risposta negativa, si avranno a disposizione altri 30 giorni per presentare ricorso (pagando il contributo unificato) alla Commissione tributaria.
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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