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Riutilizzo dell'ex area Italcementi a Porto Empedocle, in prefettura i sindacati

La vertenza Italcementi torna d'attualità nell'agenda sindacale agrigentina. Due incontri si sono svolti in Prefettura per sbrogliare altrettante matasse sotto la regia del prefetto Dario Caputo e del sindacato. Giovanni Manganella della Uil ha partecipato all'incontro tra il rappresentante dell'azienda bergamasca Italcementi e il rappresentante dell'Iseda, Giancarlo Alongi, società interessata a prendere una delle cave ubicate all'interno della fabbrica di Porto Empedocle per la lavorazione degli inerti dell'edilizia. L'Italcementi ha un progetto per la bonifica di tutte le cave, l'Iseda chiede la modifica del progetto stesso al fine di portare a compimento il proprio progetto.

«Sarebbero sei posti effettivi di lavoro - dice Giovanni Manganella della Uil - e una decina dell'indotto, per una provincia assetata di lavoro, sarebbe importante. Ma l'intesa non è stata trovata, anche se con l'ausilio del prefetto, le due parti hanno deciso di aggiornarsi al 15 o 16 settembre prossimi».

Il secondo incontro ha riguardato la richiesta di uno spazio, sempre all'interno dell'Italcementi. da parte di un'azienda che intende avviare un impianto per la produzione di gas metano dai rifiuti che verrebbe inserito nella rete nazionale Snam. Con il residuo della lavorazione verrebbe ricavato del fertilizzante.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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