Ludopatia, un fenomeno preoccupante nell'Agrigentino con numeri sempre in crescita. I sindaci corrono ai ripari con misure idonee a contrastare la dipendenza da gioco patologico. Da Ribera a Canicattì i dati sono allarmanti. Dal bingo alle scommesse sportive, dai gratta e vinci alle slot machine fino ai giochi online: sono in tutto più di 250 milioni di euro i soldi spesi in provincia di Agrigento per il gioco d'azzardo nel primo semestre del 2018. In particolare 150.147.056 euro sono stati spesi nel gioco fisico e 109.720.654 euro nel gioco online. Una tendenza che sembra in aumento rispetto al 2017 quando complessivamente nei 43 comuni della provincia di Agrigento sono stati spesi 482.326.866 euro. I dati sono emersi durante il seminario intitolato "Oltre la ludopatia" che si è svolto a Montevago. L'evento formativo - che ha coinvolto insegnanti, psicologi, tecnici della riabilitazione, terapisti occupazionali, infermieri e assistenti sociali - è stato promosso dal Cirf in collaborazione con l'Ordine professionale degli assistenti sociali in Sicilia, l'associazione "Mettiamoci in gioco" e con il patrocinio del Comune, dell'Assemblea regionale siciliana e dell'assessorato regionale per la Salute ha visto la partecipazione, tra gli altri del sindaco di Montevago e presidente della commissione Salute dell'Ars, Margherita La Rocca Ruvolo. "Purtroppo, come dimostrano i dati - ha detto La Rocca Ruvolo - si continua a spendere sempre di più nel gioco d'azzardo e sempre più persone continuano a rovinarsi. Un problema serio per le famiglie coinvolte ma anche un grave problema sociale che ha pesanti ricadute anche sui costi del servizio sanitario". Fenomeno in aumento anche a Canicattì. Emerge dalle diverse relazioni fornite dal Sert e dall'assistente sociale del Comune di Canicattì, Angela Carrubba, dalle quali scaturisce un preoccupante incremento sul territorio canicattinese dei casi di gioco d'azzardo patologico. A Canicattì risulta che i casi di ludopatia, definita come una delle prime forme di "dipendenza senza droga", sono praticamente raddoppiati passando dal 2,5% al 5% del totale dei casi trattati, con un budget annuo di somma giocata di 546 euro, pari a 19 milioni di euro giocate all'anno. La stragrande maggioranza di tali giocatori compulsivi, con sindrome da dipendenza, sono soggetti appartenenti alle categorie meno abbienti le cui famiglie, amici e lavoro sono negativamente influenzati dall'attività ludopatica.