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Università di Agrigento, chiude il corso in Beni Culturali

AGRIGENTO. È il solito paradosso siciliano. Nella città di Agrigento, culla della cultura greca in Sicilia e con il più grande parco archeologico del mondo, chiude il corso di laurea dell'Università di Palermo in beni culturali e archeologici. E così, a guidare gli scavi archeologici non sono gli studenti siciliani bensì i laureati delle università emiliane in trasferta nella città dei Templi.

Il nodo della questione sta nella querelle tra Palermo e Agrigento, da un lato la decisione di spostare il corso in Archeologia nel capoluogo, dall'altro la crescente difficoltà nel gestire un corso di laurea con le risorse economiche all'osso. Un corto circuito che ha provocato diversi malumori.

Il Consorzio universitario di Agrigento rischia di morire perché non ci sono più corsi di laurea attivi. Gli uffici di piazza Marina hanno tagliato quello che potevano tagliare: prima architettura, poi il corso di laurea in giurisprudenza e adesso sono agli sgoccioli anche i corsi di studio in beni culturali, servizio sociale (triennale) e Archeologia (magistrale).

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