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Montevago, i sindacati: "Su Calcestruzzi Belice cresce l'incertezza"

MONTEVAGO. «L'allungarsi dei tempi fa crescere tra i lavoratori l'incertezza e la preoccupazione. Il nostro auspicio è che una vertenza simbolo come questa abbia soluzione positiva nei tempi più brevi possibili ed è in questa direzione che la nostra battaglia continua».

Lo scrivono in una nota congiunta Cgil Sicilia, Camera del lavoro di Agrigento e Fillea Cgil nazionale, regionale e provinciale dopo il rinvio al 14 aprile, da parte della Corte d'appello di Palermo, della sentenza sul caso della Calcestruzzi Belìce in merito al reclamo presentato dall'Agenzia nazionale dei beni confiscati contro il fallimento dell'azienda dichiarato dal tribunale di Sciacca.

In seguito alla vicenda gli 11 lavoratori dell'impresa, che sono stati licenziati, proseguiranno l'occupazione permanente presso la sede della Calcestruzzi. Il sindacato annuncia «l'impugnazione extragiudiziale» contro i licenziamenti e chiederà un incontro urgente al ministro dell'Interno «per sottoporgli la delicata vicenda di un'azienda sottratta alla mafia che deve essere messa nelle condizioni di riprendere l'attività nella legalità, salvaguardando e rilanciando l'occupazione».

A preoccupare il sindacato e tutti i lavoratori è anche la possibile revoca della concessione per l'estrazione. Per scongiurare questo rischio Cgil e Fillea chiedono un incontro urgente all'assessore regionale all'industria. «È nostro convincimento - sostengono Cgil e Fillea - che la sopravvivenza nella legalità delle aziende confiscate e la tutela dell'occupazione siano il peggiore colpo che si possa
infliggere alla mafia e il miglior segnale che può venire dallo stato nella lotta contro Cosa Nostra».

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