REALMONTE. Era stata proprio la Cgil agrigentina a crederci più di tutti, quando alla guida del sindacato c' era Piero Mangione che per primo sponsorizzò il sito Italkali di Realmonte per la produzione di kainite. Adesso, dopo che il Tar di Palermo ha respinto il ricorso dell' Italkali contro il Comune di Realmonte relativo alla proposta di realizzazione dell' impianto di Kainite in contrada San Martino, è lo stesso sindacato a dire di credere ancora nel progetto.
«La recente sentenza del Tar che ha riconosciuto al Comune di Realmonte la legittimità di occuparsi dello sviluppo del proprio territorio - dice il segretario generale della Cgil Massimo Raso - non deve costituire il tramonto della ipotesi si sviluppo legata allo sfruttamento dei sali potassici. Nessuno, in una terra che affonda nella disperante situazione occupazionale come la nostra può dire, a cuor leggero, ad dio ad ipotesi di lavoro. Noi abbiamo accolto, insieme ai realmontini, con favore questa sentenza perché il tema vero è sempre stato e rimane come far convivere lo sviluppo produttivo e manifatturiero con quello turistico che è la vera carta possibile per uno sviluppo ecosostenibile e che guarda al futuro. Anche per questa ragione appare deleteria il solo immaginare di allocare nelle strutture ricettive di Realmonte una parte dei migranti giunti sulle nostre coste».
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