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Netturbini licenziati ad Agrigento, è il giorno della verità

AGRIGENTO. Oggi è il giorno della verità per la vertenza dei 12 netturbini agrigentini che, dopo la firma dell'atto di sottomissione tra Comune e imprese, sono stati messi nella condizioni di rientrare in servizio, a tempo indeterminato negli organici di Iseda e Sea con tanto di pagamento di spese legali da parte delle aziende, mantenimento dell’art. 18 e altre garazie ottente in sede di contrattazione con i sindacati di categoria.

La maggior parte di loro, nel corso della lunga attesa intercorsa tra il licenziamento e la nuova situazione, si erano rivolti a diversi avvocati chiedendo assistenza legale per intraprendere una causa per far valere i propri diritti soprattutto dopo che sulla vicenda, sembrava essere calato un silenzio che non faceva presagire nulla di buono.
Stamattina alle 10, tutte le parti interessate, sindacati, lavorati e aziende, si ritroveranno infatti davanti al Giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento e le posizioni tra gli stessi 12 operai sembrano diversificate. Da un lato, e pare che siano ormai la quasi totalità, c’è chi ha deciso di rinunciare all'azione penale firmando l'accordo e le condizioni stabilite in sede di contrattazione fra sindacati e azienda, e tornare al lavoro da subito e chi, verosimilmente uno soltanto, che sembra invece intenzionato a proseguire in questa direzione rinunciando, di fatto, al lavoro a tempo indeterminato.  Sulla vicenda, le aziende Iseda e Sea, pronte a riassumere queste unità, nel numero di sei per ciascuno, intervengono con una nota ufficiale.

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