CANICATTI'. Rischiano di tornare al mittente gli oltre due milioni di euro che il Distretto Socio – Sanitario D3, di cui Canicattì è ente capofila, ha beneficiato nell’ambito dei Piani di azione e coesione finanziati dal ministero dell’Interno.
Un rischio questo che deriva dalla incapacità che ha mostrato la macchina coordinatrice dei progetti nel gestire l’intero percorso che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di una serie di servizi di natura assistenziale rivolti ad anziani e bambini in tutti i comuni che fanno parte del Distretto D3. La situazione di incertezza che si è venuta a creare attorno ai finanziamenti dei PAC ha sollevato anche dubbi e perplessità in diverse associazioni di carattere socio – assistenziale che, in base alle linee guida dei piani d’azione approvati lo scorso anno dallo stesso Distretto Socio – Sanitario, avrebbero dovuto rappresentare l’anello intermedio ed i soggetti erogatori delle prestazioni previste proprio nell’ambito dei PAC.
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