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Acqua: si ritorna al pubblico, la privatizzazione è alle spalle

Partiti e movimenti sono in azione per far sì che possa essere dato corso definitivamente al provvedimento legislativo approvato dall’Ars

RIBERA. Partiti e movimenti al lavoro per dare corpo alle intenzioni del legislatore regionale che nei giorni scorsi ha approvato le nuove norme in materia di gestione del servizio idrico con la previsione, è il caso anche della città di Ribera, del ritorno all'"acqua pubblica" anche nei comuni che hanno ceduto i propri impianti all'Ato Idrico e di riflesso a "Girgenti acque" dopo la chiusura della gestione idrica da parte dell’Ente Acquedotti Siciliani.

Ci si muove nella consapevolezza che i tempi per arrivare alla decisione di "voltare pagina" in questo tipo di servizio pubblico sono alquanto stretti visto che il tempo utile di 90 giorni, che già "corre" per assumere le decisioni da parte degli organi comunali preposti, è alquanto stretto.

Nei giorni scorsi la problematica "servizio idrico" è stata già portata alle luce della nuova legge regionale all'attenzione del consiglio comunale, che avrà un r iuolo importente nella vicenda, con un intervento del consdighliere di "Sicilia democratica per le riforme" Francesco Montalbano, che ha parlato della necessità di procedere nella direzione della gestione pubblica del servizio, trovando il consenso degli altri inquilini di sala "Frenna". TC.

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