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Lampedusa, netturbini senza stipendio da 3 mesi

Il sindaco: «Sbagliato il comportamento dell’impresa, le pubbliche amministrazioni provvedono entro 90 giorni»

LAMPEDUSA. Cresce il malcontento tra gli operatori ecologici dell'Iseda in servizio sulle isole Pelagie ancora in attesa di tre mesi arretrati di stipendio. Ai ventitré netturbini (compresi gli stagionali) impegnati a Lampedusa e Linosa è stato pagato proprio ieri lo stipendio del mese di maggio, come ha spiegato il sindaco Giusi Nicolini. Ora attendono però le retribuzioni di giugno, luglio e agosto.

Una situazione certamente difficile che va avanti ormai da tempo provocando gravi disagi ai lavoratori e alle loro famiglie che hanno difficoltà ad affrontare le spese quotidiane. Ogni tanto si prova a tappare qualche buco, ma la situazione resta sempre grave, il saldo degli arretrati sembra un "miraggio". I lavoratori non escludono eclatanti forme di protesta.

I ritardi nei pagamenti dei loro stipendi sarebbero "giustificati" da parte dell'Iseda con i ritardi del pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti da parte del Comune, che però al momento non può farci più di tanto visto perché ha «problemi di liquidità di cassa» ha detto ieri il primo cittadino dicendosi «accanto ai lavoratori» e ritenendo comunque «sbagliato il comportamento della società in quanto è noto che le pubbliche amministrazioni provvedono ai pagamenti entro novanta giorni.

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