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Italkali, «posti a rischio senza nuovi progetti»

AGRIGENTO. «Siamo pronti ad ogni azione di lotta sindacale se l’Italkali non riaprirà il tavolo di confronto per salvaguardare i diritti dei lavoratori». I segretari provinciali di Filctem-cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, Franco Gangemi, Emanuele Piraneo e Giovanni Mangnella, si sono rivolti ai vertici aziendali per ricordare gli impegni assunti la scorsa e finora disattesi circa una reale possibilità di accordo che potesse salvaguardare nel concreto gli interessi dei lavoratori.

«Sembra inverosimile - spiegano i sindacati - che malgrado i tanti tentativi "diplomatici" per riaprire un tavolo di trattativa, mettendo in campo anche proposte chiare come base di discussione, per la Miniera di Realmente e l'Imbarco di Porto Empedocle, i dirigenti locali Italkali continuino a fare finta che il problema non esista, e, infischiandosene altamente delle normative vigenti, perseverano nella deroga unilaterale alle norme contrattuali, ledendo sistematicamente i diritti dei lavoratori, producendo, tra le altre cose, un clima poco sereno tra le maestranze che certamente non favorisce un trend positivo delle attività lavorative. Inoltre, ricordiamo, che le attività distintive che dovrebbero essere svolte esclusivamente con personale interno, cosi come prevede il Contratto collettivo nazionale minerario, vengono fatte espletare da imprese esterne, mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori interessati ponendo in essere un ulteriore comportamento antisindacale». A fronte di tutto questo, Cgil, Cisl e Uil di categoria, sono tornati a chiedere un incontro ad Italkali.

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