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Rifiuti ad Agrigento, l’Iseda: «Un piano contro i licenziamenti»

Giancarlo Alongi: «Presentiamo ai sindacati un progetto di riorganizzazione per non ricorrere alla disoccupazione»

AGRIGENTO. Il prefetto vicario Giovanna Termine ce l’ha messa tutta, ma non è bastato. Troppo distanti le posizioni fra le parti sedute al tavolo della vertenza aperta per cercare di salvare 26 posti di lavoro, sacrificati dai tagli economici previsti dal bando per il servizio rifiuti, approvato dalla precedente amministrazione e che rischia di scoppiare fra le mani di quella attuale.

A mettere sale su ferite già sanguinanti ci ha pensato a metà riunione, il segretario generale della Fp Cgil Alfonso Buscemi. «Le imprese - ha detto provocatoriamente - potrebbero rescindere il contratto e mettere il Comune nelle condizioni di farne un altro. Certo ci vorrà del tempo ma non vediamo altre vie d’uscita». Possibilità che dopo qualche minuto si è rivelata impraticabile visto che il Comune sarebbe pronto a chiedere i danni alle aziende imponendo le penalità che la legge prevede in questi casi. Lo stesso Comune che, ieri rappresentato dal sindaco Firetto, dall’assessore Fontana e dal segretario Rizzo ha ribadito che non ci saranno altre ordinanze di proroghe e che non metterà altri soldi per salvare questi 26 posti di lavoro.

 

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