AGRIGENTO. Il "risveglio" del centro storico rilancia la vocazione turistica della città di Agrigento. Nonostante la crisi, che continua a farsi sentire, c'è "fiducia" tra gli imprenditori che stanno investendo in quei settori tradizionalmente legati alla caratterizzazione del territorio: ad esempio i locali tipici delle "viuzze" adiacenti alla centralissima via Atenea, l'ex mulino "Taglialavoro" che dopo più di 20 anni di abbandono è stato riaperto al pubblico, per non parlare del nuovo locale aperto nella piazzetta San Calogero che ogni sera raduna centinaia di persone.
Ristorazione da una parte, ricettività dall'altra. Molti i B&b che stanno nascendo, anche nelle zone centrali della città che si aggiungono alle strutture ricettive che nel tempo sono state realizzate nei pressi del Villaggio Mosè e San Leone. Ma se da una parte, col fermento imprenditoriale che si sta registrando c'è chi pensa positivo, dall'altra parte c'è chi "ostacola" questo vento di cambiamento, perché rimasto ancora legato ad una mentalità silente all'ombra dei Templi.
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