SCIACCA. "No alla chiusura delle nostre Terme, no al fallimento totale di tutte le promesse". È questo il nuovo grido d'allarme di oggi pomeriggio del sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola e che scaturisce dalla notizia, appresa e resa nota dallo stesso primo cittadino, relativa alla decisione della Regione (azionista di maggioranza delle Terme) di chiudere con effetto immediato impianti curativi, piscine e Grand hotel.
Per Di Paola è "una decisione inaudita". Il sindaco si dice pronto ad autoconvocarsi presso gli Uffici della Presidenza della Regione "perché questa novità - sostiene - contravviene agli impegni assunti, e determinerà un danno enorme all'economia del territorio e all'immagine della città, causando un gravissimo disagio sociale con decine di dipendenti che perderanno il lavoro e con l'ingente patrimonio termale destinato a degradarsi".
Dalla fine del 2014 i lavoratori sono in stato di agitazione e in assemblea permanente, in attesa che la Regione completi il programma per la privatizzazione delle Terme. E' di qualche mese fa l'interruzione dell'energia elettrica da parte dell'Enel creditrice di 400 mila euro non ancora riscossi.
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